Metà dell’assemblea comunale del Partito Democratico si autosopende e scrive agli iscritti, perchè una parte consistente del partito è escluso dal confronto e perchè non esistono più le condizioni minime di agibilità e di garanzia.

Ecco il testo integrale sottoscritto da: Simone Agostinelli, Massimo Giulio Benicchi, Federica Canini, Marco Ciarini, Altero Culicchi, Carlo Giulietti, Enrico Funalbi, Elisa Leandri, Alessandra Massarelli, Massimiliano Minotti, Marco Nasorri, Michele Trabalzini, Gisella Zazzaretta,

Il Partito Democratico torni a dialogare con i cittadini

È un momento difficile per il Paese, eppure la politica stenta a dialogare con i cittadini, a definire progetti e sintesi condivise. Per questo il Partito Democratico di Chiusi deve recuperare il suo ruolo fondamentale: realizzare il confronto politico, aprirsi alla partecipazione attiva di iscritti e cittadini con l’obiettivo condiviso di costruire proposte programmatiche per il governo della nostra città. I comportamenti ai quali assistiamo  tendono invece a rinviare ogni discussione, ad escludere una parte consistente  del partito dal confronto.

Nelle scorse settimane la metà dei componenti l’assemblea comunale ha proposto un contributo programmatico che il Segretario Giglioni non ha minimamente considerato. Per consentire l’avvio della discussione con gli altri gruppi della coalizione l’assemblea ha faticosamente  votato un documento con l’espressione favorevole di 11  componenti e 11 astenuti. Nonostante ciò non è seguita nessuna disponibilità al confronto.

Dopo aver inviato a tutti gli iscritti il contributo da noi proposto e visto il persistere nel silenzio da parte del segretario comunale, abbiamo preso  atto,  nostro malgrado, che ci è reso impossibile  contribuire  alla stesura di un documento programmatico condiviso  nonché partecipare alla  scelta delle candidature. 

Queste valutazioni ci inducono a ritenere   che non sussistono le condizioni minime di agibilità e di garanzia  per un  confronto costruttivo  e perciò  ci autosospendiamo  da  componenti dell’assemblea comunale del PD della città di Chiusi.  

 E’ da mesi, infatti, che il PD  non riesce a garantire spazi di libero confronto politico sui temi emergenti della società locale e delle prossime elezioni amministrative. Si cerca in tutti i modi di dare per scontata una candidatura senza confronto  e senza linee programmatiche condivise: 

nei giorni scorsi sono stati divulgati comunicati stampa che affermano come le scelte per il candidato a sindaco siano compiute. E’ stata poi lanciata una raccolta di firme che dà tanto l’impressione dell’avvio di una personale campagna elettorale.  

Si tratta di iniziative di una parte,  al di fuori di un percorso condiviso e regolamentato che definisca scelte programmatiche e candidatura a sindaco. Frutto di una concezione che evidentemente ritiene superfluo  il  dibattito e chiama  gli iscritti  solo per mettere una croce su un nome. Tutto questo si è svolto  in un clima sfociato spesso in pressioni inopportune e indebite e nel quale il partito non ha svolto il ruolo di protagonista del dibattito cittadino.

Abbiamo posto l’esigenza di affrontare temi essenziali per il futuro della città, a cominciare da scelte chiare che riguardano il Piano strutturale. È indispensabile indicare  le linee future di sviluppo urbanistico del territorio. Chiusi deve puntare sulla – sostenibilità degli interventi e dunque sulla riqualificazione dell’esistente prima di pensare a nuove edificazioni. Da anni l’amministrazione comunale sostiene il rilancio del settore commerciale e del terziario a Chiusi Scalo, interventi di riqualificazione del centro storico, la salvaguardia e tutela ambientale del lago con opere di contenimento del rischio idraulico. Interventi che devono proseguire, perché c’è ancora molto da fare per raggiungere risultati duraturi e soddisfacenti. In quest’ottica le previsioni di espansione urbanistica a Querce al Pino contenute nel piano strutturale sono in netto contrasto con le direttrici di sviluppo sin qui portate avanti dal governo locale. L’ipotesi di un nuovo insediamento in prossimità del casello autostradale, infatti, andrebbe a frenare le potenzialità di crescita del contesto produttivo, in particolare di Chiusi Scalo e vanificherebbe lo sviluppo di un polo produttivo sovra comunale tra Chiusi e Città della Pieve a vantaggio di un ulteriore spostamento delle attenzioni economiche e imprenditoriali solo verso l’area umbra.

Ci sono poi altri temi di grande importanza che riguardano il futuro dei nostri giovani e come una rinnovata azione di governo possa coinvolgere e rendere protagoniste  tante risorse umane presenti a Chiusi.

Di questo e di altro ancora, ad oggi, non è stato possibile discutere.

Ed in ultimo, è venuto  meno perfino  l’indispensabile  confronto con il Partito e gli organismi della Direzione sui contenuti del Bilancio comunale 2011, Atto che questa Amministrazione approva come uno degli ultimi  e col quale, di fatto, impegna il futuro governo.