di Rita Fiorini Vagnetti

Dopo aver ascoltato, e ancora i gruppi di lavoro sono impegnati in tal senso, gli amici-cittadini in una forma di “porta a porta” individuale e di categoria, il programma elettorale sara’ probabilmente presentato il giorno 26 marzo, sala san Francesco, in occasione di un’iniziativa “culturale”, gia’ inserita nel nostro progetto iniziale: Album della memoria: “I cittadini incontrano l’autore, attraverso il sentimento, il ricordo, la partecipazione”.

Desidero annunciare che stiamo offrendo una raccolta di poesie, fin dove e’ possibile, alle “donne” di Chiusi e non solo, per un augurio di serenita’ per un giorno “speciale” e, in particolare, per l’intero percorso di vita familiare e sociale, nella dignita’ personale e collettiva. 

L’8 marzo è la giornata interamente dedicata alle donne per ricordare  le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne,  le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo.

 
SORRISO DI DONNA

Sorridi donna
sorridi sempre alla vita
anche se lei non ti sorride

Sorridi agli amori finiti
sorridi ai tuoi dolori sorridi comunque

Il tuo sorriso sarà:
luce per il tuo cammino
faro per naviganti sperduti

Il tuo sorriso sarà:
un bacio di mamma
un battito d’ali
un raggio di sole per tutti.

 

DI FRESCA DONNA

 Riversa in mezzo ai fiori

S’indovinava la stagione occulta
dall’ansia delle piogge notturne,
dal variar nei cieli delle nuvole,
ondose lievi culle;
ed ero morto.

Una città a mezz’aria sospesa
m’era ultimo esilio,
e mi chiamavano intorno
le soavi donne d’un tempo,
e la madre, fatta nuova dagli anni,
la dolce mano scegliendo dalle rose
con le più bianche mi cingeva il capo.

Fuori era notte
e gli astri seguivano precisi
ignoti cammini in curve d’oro
e le cose fatte fuggitive
mi traevano in angoli segreti
per dirmi di giardini spalancati
e del senso di vita;
ma a me doleva ultimo sorriso
di fresca donna riversa in mezzo ai fiori.

 

 VOCE DI DONNA
Io nacqui sposa di te soldato.
So che a marce e a guerre
lunghe stagioni ti divelgon da me.

Curva sul focolare ad uno bragi,
sopra il tuo letto ho disteso un vessillo -
ma se ti penso all’addiaccio
piove sul mio corpo autunnale
come su un bosco tagliato.

Quando balena il cielo di settembre
e pare un’arma gigantesca sui monti,
salvie rosse mi sbocciano sul cuore;
Che tu mi chiami,
che tu mi usi
con la fiducia che dai alle cose,
come acqua che versi sulle mani
o lana che ti avvolgi intorno al petto.

Sono la scarna siepe del tuo orto
che sta muta a fiorire
sotto convogli di zingare stelle.

 

DONNA

Nel tuo esserci
l’incanto dell’essere,
La vita, tua storia,
segnata dal desiderio d’essere
semplicemente donna!

Nel tuo corpo ti porti,
come nessun altro,
il segreto della vita!

Nella tua storia
la macchia dell’indifferenza,
della discriminazione,
dell’oppressione…
in te l’amore più bello,
la bellezza più trasparente,
l’affetto più puro
che mi fa uomo!

 

 MAMMA

 Che sogno delizioso il ricordo di te

Dolcissima visione che rivive sempre in me

MAMMA! Che rimpianto ho sempre nel cuore,

ed un palpito di gioia

è come un eco di dolore,

che l’anima mi prende e mi dà nostalgia.

Oh dolce MAMMA

Le tue carezze sogno ancor

OH!… dolce MAMMA

Vorrei tornar come allora

Per ritrovare vicino a Te la felicità.

Rivedere il Tuo sorriso, che mi inteneriva il cor,

OH! Dolce MAMMA se un dì Ti ho fatto lacrimar.

OH! Dolce MAMMA, solo Tu sai perdonar,

e la vita ritorna,

ma pensando a Te

unico e solo amore, la vita e la felicità.

 

MIA   SPLENDIDA   MAMMA

 Cerco un aiuto e trovo le tue mani

Cerco una parola e trovo le tue labbra

Cerco il sole e trovo il calore della vita

Cerco l’amore e trovo la tua anima

Cerco un tesoro e trovo te…

E a te… mia

splendida mamma…

Donna, madre, nonna meravigliosa…

Mille e mille sorrisi per farti stare bene

Mille e mille sogni da realizzare

Mille e mille abbracci per riscaldarti il cuore

Mille e mille baci per avvolgerti d’amore…

 

AD UNA DONNA BOSNIACA

Notte buia stella lontana

Chitarra assente

Vento arrochito

Per spogliare rami

Nudi di foglie e di lacrime

Canto il tuo dolore

Con voce di pianto,

vergine ferita,

umiliata,offesa

Non c’e’ notte più lunga

Ne’ buio più profondo

Che raccolga il tuo grido

Di donna, sola

a gridare aiuto

Nessuno ti sente

La voce si spegne

Nel ricordo

Della tua adolescenza

Di colomba

Ogni carezza

Un insulto:

mani straniere

ti spogliano

ad ogni brandello di carne

muore un sogno

i prati falciati

Si tingono di rosso

Ti agiti sempre meno

Come onda che si disperde

Come alba che si allontana

Oltre la morte,

oltre i silenzi a ricomporre la luce