di Paolo Scattoni

Come abbiamo già avuto modo di scrivere, uno dei pochi spunti del dibattito politico estivo locale è la consapevolezza che nei prossimi anni di risorse pubbliche a Chiusi ne pioveranno poche. La risposta può essere solo quella della scoperta o riscoperta di risorse locali. Vorrei portare qui l’esempio della valorizzazione dell’informatica diffusa.

Da molti anni ormai ci son0 giovani che si affacciano al momdo dell’informatica in modo del tutto autonomo e con un vago sentimento di ribellione nei confronti dei monopoli e soprattutto del monopolio dei monopoli: Microsoft. Il computer che compriamo ci viene dato direttamente fornito del sistema operativo: windows. Una parte di quello che paghiamo va a Microsoft per Windows. Se poi il nostro computer viene fornito di programmi quali Word ed Excel sono altri soldi per Microsoft.

Ci sono però alternative che hanno il non secondario vantaggiuo di essere gratuite. Vengono costruite da una miriade di volontari che collaborano fra loro in rete. Il sistema operativo Linux è lo strumento principale perché sostituisce il sistema operativo Windows. Il pacchetto Office di Microsoft può essere costituito da altri prodotti, il principale dei quali si chiama Openoffice.org.

Coloro che prestano volontariamente il proprio lavoro per costruire questi prodotti “aperti” spesso si organizzano anche a livello locale: è il caso dei Linux Groups.

Ecco la proposta: promuoverne uno a Chiusi. Ho in mente quello di Orvieto, uno dei migliori in Italia. Se non ci saranno abbastanza giovani esperti per un gruppo di questo tipo si può pensare un collegamento con quello orvietano.

Come si può aiutare un’iniziativa del genere? Con poco, magari si può fornire uno spazio per le riunioni e spendere qualche centinaio di euro per eventuali iniziative.

Il vantaggio può essere anche diretto, perché si può pensare a una trasmigrazione progressiva verso Linux e il software aperto degli uffici comunali e delle scuole. La provincia di Bolzano che ha fatto questo, risparmia più di un milione di euro all’anno solo per le scuole di lingua italiana.

Il vantaggio vero, però, è quello di promuovere la diffusione della cultura informatica attraverso corsi per le scuole che di solito il Linux Group promuove in forma rigorosamente gratuita. In prospettiva ci sarà la nascita di piccole imprese di consulenza come è successo a Orvieto. Ma sarà l’intero tessuto produttivo locale a beneficiarne.