di Luciano Fiorani

Ieri sera a Teleidea nuova puntata sulle disavventure elettorali del nostro comune. In studio, questa volta, solo tre presenze: Peppicelli per Rifondazione, Dionori per l’IdV e Luca Scaramelli in raèppresentanza del Comitato “Res Publica”. Sel e Pd, in altre faccende affaccendati, non hanno mandato nessun rappresentante. Basetrebbe questo quadretto per capire in che babele si è ridotta la politica a Chiusi.

Ma, per non essere da meno di quelli di sinistra, anche la destra ha dato il suo contributo allo stato confusionale che è sotto gli occhi di tutti; Fabrizio Camastra ha annunciato in diretta che il Pdl, pur con rammarico, è stato costretto da ordini superiori ad abbandonare la Fiorini e si presenterà alle elzioni insieme alla Lega. Non passano cinque minuti e arriva la smentita della Lega: noi corriamo da soli.

Chiuso il grottesco siparietto, la trasmissione ha toccato diversi punti caldi dalla reale consistenza a Chiusi dell’Italia dei Valori alle alleanze, dalle primarie alle candidature. Dionori è stato tutto sommato corretto nell’ammettere che l’IdV non ha a Chiusi forme organizzative e che la presenza del partito di Di Pietro nella eventuale coalizione di centrosinistra ha il valore di un segnale di uniformità rispetto al resto dell provincia, ma ha anche ricordato che i consensi ci sono, perchè nelle ultime elezioni hanno sfiorato il 10%.

Peppicelli ha ribadito le perplessità di Rifondazione sulla nuova coalizione, secondo l’ex sindaco il passaggio si è fatto strettissimo tanto che il suo partito per non farsi cogliere impreparato ha già iniziato ad organizzare la sua lista.

Luca Scaramelli ha ricordato i motivi che hanno portato alla nascita di “Res Publica” (assenza di confronto pubblico, autoreferenzialità dei partiti e caos nella politica locale) e ha invitato di nuovo tutti i partiti a una presa di posizione chiara nell’assemblea del 18.

Sulle primarie tutti i presenti si sono detti certi che ormai non ci saranno, troppo stretti i tempi e troppo laceranti per il Pd. Stessa valutazione su discontinuità e candidato: netta discontinuità (anche nelle persone) e candidato gradito a tutta la coalizione. Su Querce al pino ancora unanimità: non si deve fare, ci sono altre aree da utilizzare prima (frigomacello, ex centro intermodale). Identica anche la valutazione sul nuovo stadio: è stato un errore, ma non si può abbandonare a metà,  semmai va ridimensionato, ove possibile, il progetto negli stralci ancora da appaltare.

Ma la constatazione di fondo della serata, fatta sia dagli ospiti in studio che dalla conduttrice, è che queste elezioni saranno guidate dagli uomini di Siena, perchè non solo il Pd, ma anche gli altri partiti che dovrebbero dar vita alla coalizione (Sel e Idv), parlano ormai solo per voce dei vertici senesi.

Ma a votare ci andranno gli abitanti di Chiusi e vedremo se la minestra che gli stanno preparando sarà di loro gradimento.