di Luciano Fiorani

Stavolta la saletta del teatro era completamente piena (molti i giovani, ed è la prima volta!) e i numerosi interventi hanno tutti battuto lo stesso tasto: la gente è stufa dei giochini delle segreterie dei partiti. Molti hanno chiesto a gran voce una lista da contrapporre subito al Pd, altri hanno consigliato di aspettare ancora qualche giorno, non di più. 

Stefano Scaramelli e la sua ostinazione nel cercare di far accettare la sua candidatura al Pd e alla coalizione sono stati ovviamente tra gli argomenti trattati. Nessun intervento ha ritenuto questa proposta praticabile, perchè con chiara evidenza è emersa la volontà dei presenti di chiudere con l’epoca Ceccobao e le scelta del nuovo sindaco, è stato detto, non deve avvenire tra chi in quell’amministrazione ha ricoperto ruoli di spicco.

E’ stato chiaro anche il messaggio lanciato sia da Peppicelli di Rifondazione, da Dionori per l’IdV che da Patrizi e Marcantonini (esponenti di Sel, che hanno parlato a titolo personale), con la candidatura di Stefano Scaramelli la coalizione di centrosinistra non si fa.

Insomma, forse perchè siamo arrivati all’ultima spiaggia, anche dai potenziali alleati del Pd cominciano ad arrivare pronunciamenti chiari. Dalla platea, che ha spesso sottolineato con applausi i vari interventi, è emersa con chiarezza la voglia di voltar pagina. Nessuno dei presenti ha mostrato rimpianti per la passata amministrazione e il tentativo di riproporre un suo esponente è stata considerata una forzatura della peggior politica. Netta è stata l’indicazione per un sindaco “civico”, non espressione diretta del ceto partitico.

Molte volte è stato scandito sia il “due mandati e a casa”che “la voce dei cittadini deve tornare a contare più di quella dei pochi personaggi che si sono impadroniti e sostituiti ai partiti”. 

L’impressione è che il Pd, o meglio quella parte che contro ogni ragionevolezza, cerca di imporre la candidatura Scaramelli, se dovesse spuntarla, si troverà a scontrarsi, anche elettoralmente, con una lista che vuole voltare pagina rispetto alla negativa esperienza Ceccobao. Una lista vista oggi con favore da un gran parte del popolo di sinistra ma anche da esponenti più moderati.

Gli applauditi interventi sia di Marco Fè che di Gisella Zazzaretta (esponenti del Pd) possono considerarsi la controprova di un clima diffuso che solo nelle stanze chiuse dei partiti ancora si stenta ad interpretare: ci si fida delle brave persone e interessa sempre meno il colore della tessera che hanno in tasca.

Il Comitato ha fatto centro, sia per l’occasione fornita che per il ruolo che si è dato, strumento di controllo e di proposta. La buona politica, se si vuole, si può fare anche a Chiusi.

Nel pomeriggio l’audio della serata sarà disponibile sul sito www.comitatorespublica.info insieme a quello della precedente assemblea al cinema Eden.