di Paolo Scattoni

La piccola inchiesta condotta da Luciano Fiorani sulla vendita dei giornali a Chiusi (http://www.chiusinews.it/?p=1253) mette in luce molti elementi interessanti. Uno in particolare colpisce: i pochi lettori giovani dei quotidiani d’informazione. Pochi lettori che rispecchiano lo scarso interesse per la politica. Mi chiedo però se si può dar loro torto quando il futuro della politica italiana sembra tutta imperniata sulla vendita di un appartamento a Montecarlo, se la cucina comprata in un negozio di mobili della periferia romana sia oggi in quell’appartamento oppure no. Tutte vitali vicende che ci vengono propinate nei giornali “seri” e in tutti i telegiornali da mane a sera. Chi può dunque criticare chi pensa che vi siano cose più interessanti e piacevoli da fare.?

Se poi quello stesso giovane matura la propria formazione politica interessandosi dei temi della vita pubblica locale, dove si discute di queste cose? Non certamente in maniera comprensibile nei rari consigli comunali. I partiti non organizzano dibattiti; quattro e neppure tutti pertinenti alla Festa dell’Unità. Forse qualcuno di loro ha espresso la propria opinione nel questionario del PD dove però manca una domanda fondamentale “Che cosa pensi dell’attuale amministrazione comunale?”. Se poi il giovane ha la ventura di raccogliere quello che gli “addetti ai lavori” e i bene informati dispensano rimarrà ancor più disorientato. Infatti sentirà parlare di candidature e auto-candidature che vanno e vengono, di “sapienti” equilibri ed alleanze, di vecchie volpi che dopo aver girato questo partito e quell’altro offrono appoggio (con relativo pacchetto di consenso elettorale) per un posto di vicesindaco, e chi più ne ha più ne metta.

Allora la preferenza per l’ultimo videogioco è del tutto comprensibile.

Il mio sogno per queste elezioni amministrative è che si apra un grande dibattito sui programmi e le proposte. Dopo questo dibattito (che non può ridursi a un questionario) possano naturalmente emergere, da una parte e dall’altra, i candidati delle primarie. Per chi voterei? Per un candidato anche senza esperienza amministrativa, ma con una solida preparazione, al di sotto dei trent’anni che sia però disposto dopo la sua esperienza a ritornare al suo lavoro precedente, senza nulla chiedere alla politica, ma essere semmai grato per aver avuto l’onore di lavorare per la propria comunità.