di Stefano Marcantonini

Anche su questa edizione di Orizzonti è calato il sipario. L’annuale Festival della Città di Chiusi, giunto alla ottava edizione, non ha mancato di regalare al suo pubblico nuove emozioni e serate all’insegna delle arti e del divertimento. Un cartellone che ha visto tra gli altri la partecipazione di nomi quali Vincenzo Cerami, Vito, Giulio Casale, la bravissima Teresa De Sio sino a consacrare Le Coche, brave artiste di casa nostra con uno spettacolo assolutamente valido che ha commosso più di uno spettatore. Per finire con lo splendido concerto dell’Orchestra della Toscana di cui si parla più dettagliatamente il un altro articolo sul blog. Insomma, alla faccia dei soliti detrattori sparsi ai quattro angoli di Chiusi il Festival corre. Eccome se corre. Con il budget sempre più risicato da sforbiciate varie, l’organizzazione riesce comunque a mettere in piedi una decina e più di grandi eventi e ritengo di dover fare un plauso particolare alla direzione artistica di Manfredi Rutelli, il creatore della prima ora che ogni anno mette insieme un cartellone di tutto rispetto.
Mi sembra di respirare un’aria nuova a Chiusi per quanto riguarda l’organizzazione degli eventi.
Orizzonti si consacra ma anche l’Associazione dei Terzieri mi sembra rinata dopo anni passati a non fare praticamente nulla se non riproporre le vetuste formule per, ad esempio, una festa dell’Uva e del Vino che stava per morire tra i litigi e le invidie di coloro che per troppo tempo hanno voluto gestire l’associazione come una proprietà privata, non permettendo a nessuno di portare energie nuove, dimostrando in questo la solita ottusità provinciale e anche una certa incapacità. Messo da parte il vecchio e instaurato il nuovo, le cose sembrano avviate verso un percorso valido, diverso sicuramente dove le polemiche sterili lasciano il posto alla voglia di fare e di fare bene. Molti ragazzi e ragazze, anche giovanissimi – sempre alla faccia di coloro che nei giovani vede soltanto il buio – si sono impegnati alla fine di giugno nella rivisitazione medievale che è andata in scena di concerto con i festeggiamenti di Santa Mustiola. Le rappresentazioni al Parco dei Forti, la cena in via Porsenna sono stati dei momenti di aggregazione e di novità per un paese che stava terribilmente arrancando verso il nulla e che adesso pare rivivere una stagione nuova, grazie alla volontà e al sacrificio di tanti. Bravi!