di Alessandro Cannamela*

Credevo che in politica un profilo di assoluta coerenza potesse essere persino non riconosciuto; non avrei mai pensato, però, che si potesse imputarlo a qualcuno come elemento negativo.

Il percorso che Sinistra Ecologia e Libertà ha svolto a Siena e provincia ha messo sempre in luce alcuni elementi rilevanti: la partecipazione, la democrazia, l’appartenenza al centrosinistra.

Non abbiamo mai negato alcuno di questi tre pilastri fondanti della nostra azione; in nessun caso mi avrete sentito affermare che l’obiettivo di SEL era quello di costruire un polo alternativo al Partito Democratico.

La sfida che abbiamo provato a mettere in campo, a Siena come nel resto di Italia, è quella, ben più ambiziosa, di ricostruire il centrosinistra, di rifondarlo, di riposizionarlo nel centro dei problemi e in mezzo alle persone.

Poniamo questa sfida perché il centrosinistra ed il suo partito di maggioranza relativa, il PD, hanno evidentemente dei problemi seri: troppa permeabilità a logiche altre rispetto all’interesse comune, eccessiva facilità di controllo da parte di gruppi organizzati, distacco dal popolo e dai suoi bisogni; infine, incapacità di comprensione delle dinamiche e di posizionamento politico chiaro, inequivocabile sui grandi temi etici (i diritti civili, il biotestamento, la fecondazione) e politici (il lavoro, la produzione energetica, la gestione dei beni comuni, la politica estera).

Io credo che ogni scelta sia libera e legittima: mi si permetta però di far notare che la partecipazione e la democrazia debbono essere un punto di riferimento sempre, anche quando non ci danno ragione.

Un partito è qualcosa di più ampio e più complesso di una lista civica: può avere anche meno aderenti in scala locale, ma ha un’organizzazione, uno statuto, delle regole, che sono uguali in tutto il paese. Se si sceglie di aderire ad un partito, lo si fa perché si è convinti che il progetto politico del partito sia valido; chi pensa che si possa saltare giù, come da una bicicletta, per una decisione amministrativa, peraltro ampiamente annunciata, non si era iscritto ad un partito per il suo progetto politico, ma per un proprio progetto locale ed amministrativo.

Ripeto, penso che ogni decisione sia legittima, ma dispiace dover constatare come la politica sia diventata così poca cosa da permettere a chiunque di usare il traghetto di un partito per poi allontanarsene qualora la rotta sia diversa da quella desiderata.

Un tempo l’appartenenza significava mettersi a disposizione, collaborare, fare anche battaglia interna, ma poi accettare la decisione della maggioranza senza pretese di verità assoluta.

In questi lunghi mesi che ci hanno visto, credo, protagonisti assoluti della campagna elettorale chiusina, abbiamo da soli avuto il coraggio di denunciare, anche quando farlo era scomodo.

Lo abbiamo fatto mentre altri restavano nell’ombra, ammiccavano e poi si ritiravano: lo abbiamo fatto con coscienza, con la coscienza di chi vuole bene al proprio territorio.

Credo che domani l’insediamento produttivo di Querce al Pino non si farà e sarà merito nostro, non di chi ha finto inquietudine, non di chi criticava da sempre e comunque: la parola fine a quel progetto è scritta sul programma del centrosinistra, a chiare lettere. Scusate se è poco: ditemi se qualcuno lo riteneva scontato.

A quel programma abbiamo aggiunto una carta etica, un manifesto in cui condanniamo i trasversalismi, i gruppi di potere, le lobby: lì chiediamo profondo rinnovamento, innanzitutto nei modi, nella gestione delle istituzioni, che deve cessare di essere di natura padronale e deve far divenire la partecipazione la bussola costante dell’agire politico-amministrativo.

Nel programma c’è scritto anche questo: che su qualunque decisione fondamentale si consulterà la popolazione; ditemi se qualcuno riteneva scontato anche questo.

Noi non pensiamo che rinnovamento significhi distruzione di tutto, anche di ciò che ha funzionato: questa logica predatrice che antepone il rancore all’analisi non è mai stata la nostra.

Io credo che il programma del centrosinistra a Chiusi sia il più avanzato, nei fatti l’unico in campo: ha preso dal nostro (che siamo stati i primi a redarre un programma completo) tanta parte delle iniziative più innovative e di prospettiva.

Come gli iscritti e le iscritte a Sinistra Ecologia e Libertà di Chiusi sanno, ho proposto al circolo in più di un’occasione in questi mesi, le primarie di coalizione: nessun nome è saltato fuori, anzi si è ritenuto, a mio avviso giustamente, necessario prima chiarificare alcuni elementi programmatici.

Adesso lo abbiamo fatto e ci riteniamo soddisfatti dell’elaborazione programmatica della coalizione: sosterremo lealmente il candidato sindaco del PD, Stefano Scaramelli, perché ha accolto convintamente i nostri contributi programmatici, sulla cultura e sull’urbanistica, sul lavoro e sull’ambiente.

Spesso il civismo appassionato che la nostra meravigliosa provincia ha saputo creare in tanti anni di governo positivo delle istituzioni cede anch’esso assieme alla politica: e si trasforma, come si è trasformata la politica in questi anni, in rancore e rivalsa di potere; emergono così nuovi gruppi, fuori dai partiti, ma così simili al lato peggiore dei soggetti organizzati: alla democrazia sostituiscono la demagogia, alla passione sostituiscono l’astio, il desiderio di rivincita.

Si tratta spesso di soggetti del potere esclusi da esso per età o incapacità, a volta forse semplicemente perché appartenenti alla cordata sconfitta: noi in tutto questo non vediamo niente di nuovo, niente di coraggioso, niente di ingenuo. Vediamo il formarsi di vecchie logiche, che si approfittano dell’ingenua critica al marciapiede per costruire un altro universo di poteri.

Non staremo mai in quelle cose lì, in questi aggregati del tutto finalizzati all’interesse di pochi, che prescindono dalla politica: noi siamo convinti invece che serva un di più di politica, di analisi, di prospettiva, di investimento nel futuro di una comunità.

La buona politica, quella fatta senza interessi, è ciò che serve a Chiusi come in Italia; noi siamo convinti che, con tutti i nostri limiti, nel centrosinistra rappresentiamo proprio questo appassionato, disinteressato, contributo. Lì staremo per cambiare il centrosinistra in meglio, per fare sì che domani Chiusi sia governata in modo più congruo, più vicino ai cittadini, meno autoreferenziale: tra gli incantatori di serpenti ed i vecchi sciamani della politica locale, siamo convinti che chi vuole una Chiusi migliore saprà scegliere qualcosa di differente: Sinistra Ecologia e Libertà.

*Segretario provinciale di Siena di Sinistra Ecologia Libertà