di Luana Scipioni

Non so che impressione hanno le persone che assistono da mesi a questo pseudo-dibattito intorno ai Partiti di Chiusi.  Per me è uno spettacolo angosciante.

I Partiti non esistono, punto. Le “regole democratiche” di ognuno di  loro sono assoggettate ai “potenti” (miseri) del momento che le usano per la propria legittimazione. Molti cittadini sono diventati sudditi per convenienza o per pigrizia, ma non si dica che non è possibile dissentire, costa, ma si può.

Di fatto però anche le voci  controcorrente, se non sono organizzate, non incidono nelle decisioni della collettività  e allora?  Ci vorrebbero Partiti veri! Ma non ci sono. In questo quadro alcuni cittadini si stanno organizzando per presentare delle liste fuori dai Partiti: che c’è di male? Buon lavoro !

Perché quelli dei Partiti si incazzano? Perché rischiano di perdere le poltrone, le sedie e gli sgabelli. Elementare no!  Ma di questo si tratta. Per il resto tutte cose già viste: non è da ora che si decide a Siena. Il copione delle passate elezioni fu lo stesso (volendo potrei anche raccontarlo).  I Partiti hanno cambiato nome, ma i dirigenti sono gli stessi, allora non ci fu questo blog a fare da amplificatore  e tante cose sono rimaste nelle segrete stanze.   Ma a Siena lo sanno cosa succede a Chiusi nel concreto?  Le informazioni locali come arrivano alle Segreterie provinciali dei Partiti? Attraverso canali trasparenti o sono riservate e mediate da persone interessate?

Anch’io temo la demagogia, il rancore e il desiderio di rivincita, ma i Signori venuti da Siena hanno idea di che razza di umiliazioni hanno dovuto subire molte persone di Chiusi in questi anni? E se oggi alcune di queste persone decidono di dire “non staremo mai in quei Partiti lì, in questi aggregati del tutto finalizzati all’interesse di pochi, che prescindono dalla Politica  ecc. ecc.” ne avranno il diritto? Per favore fermatevi! La Democrazia Cristiana  sapeva guardare più lontano.

Il programma elettorale dell’Unione per Chiusi del 2007 era tutto imperniato sulla partecipazione : “9mila primi cittadini” questo lo slogan, a quattro anni di distanza la mancata partecipazione dei cittadini è la nota dolente della situazione e a quanto ho visto fin qui  tutti ripromettono partecipazione.   I cittadini per partecipare hanno innanzitutto bisogno di elementi e strumenti di conoscenza vera, forme nuove di partecipazione e non sentirsi strumentalizzati .

Chi si occuperà di gestire la Casa Pubblica sarà portato (anche in buona fede) a considerare le proprie azioni le più giuste e corrette ed in presenza di un Consiglio Comunale privato di molte funzioni politico-amministrative il coinvolgimento attivo dei cittadini è indispensabile.

Oggi a Chiusi  questa è la scommessa: dare un senso alle parole  Partecipazione e Democrazia, e non sentirsi più dire “meno siamo più lavoriamo”.