di Giorgio Cioncoloni

Il dibattito sullo stadio non mi entusiasma perché non è sullo stadio che si gioca il futuro di Chiusi. Però penso sia mio dovere rispondere a qualsiasi richiesta dei cittadini, da qualunque parte provenga.

Il costruendo stadio è l’esempio più eclatante delle manie di grandezza con cui è stata amministrata la nostra città sperperando allegramente risorse pubbliche, cioè di tutti i cittadini. E’ come se io mi comprassi una Ferrari e poi non avessi le risorse economiche per mandare a scuola i miei figli. Sarà anche vero che il bilancio del comune è in equilibrio, però una parte delle risorse che verranno utilizzate nei prossimi decenni per pagare il relativo mutuo avrebbero potute essere destinate ad altri progetti di utilità sociale che in questo modo vengono preclusi.

Dico una parte perché, se effettivamente necessario, poteva essere costruito un campo sportivo dimensionato alle esigenze della nostra realtà, con minore spesa e con minori oneri gestionali. Questo è anche l’esempio della concezione di condivisione o di partecipazione che avevano i precedenti amministratori, uno dei quali si candida oggi a governare anche il futuro.

Infatti è stato detto che il progetto è stato “condiviso”; bisognerebbe dire anche da chi, perché, chiedendo in giro, sembra che nessuno fosse a conoscenza della reale consistenza del progetto, al di fuori della Società Polisportiva, i cui dirigenti, sembra, avessero espresso grosse perplessità, ma nessuno li ha ascoltati.

Per quanto riguarda le risposte alle domande poste da Paolo Scattoni, le prime tre sono positive, perché questi sono effettivamente i dati riferiti da chi ha approfondito l’argomento esaminando gli atti. Solo il primo stralcio costerà ai cittadini di Chiusi 4.200.000 euro, alla fine dei venti anni di ammortamento del mutuo. Io credo che se ai cittadini fosse stato chiesto un parere preventivo, questi lo avrebbero dato sicuramente negativo.

A questo punto il progetto dovrà essere sicuramente completato cercando, se possibile, negli stralci successivi, effettuare le dovute modifiche progettuali per risparmiare risorse da destinare ad altri settori, mantenendo però la funzionalità dell’opera.

L’attuale campo sportivo dovrà essere mantenuto interamente come area pubblica non certo per costruirci palazzi. Uno spazio verde da destinare all’attività di tutte le associazioni del comune e dei cittadini. Gli spazi sottostanti le tribune, opportunamente ristrutturati potrebbero essere destinati a magazzini delle contrade.

Mentre dovrebbe essere finalmente realizzata la promessa fatta negli ultimi decenni, e mai mantenuta, di dotare le contrade e tutte le altre associazioni di Chiusi di sedi adeguate, dove poter svolgere al meglio le loro attività. Sedi che avrebbero potuto già essere in avanzato stato di costruzione perché le risorse utilizzate per lo stadio monumentale sarebbero state sufficienti sia per la costruzione di un normale campo sportivo sia per quella delle tanto attese sedi, che ogni contrada deve avere nel suo territorio.