di Carla Biscottini


Molti di noi, me compresa, sono intervenuti nell’attuale dibattito politico dicendo di avere a cuore il proprio territorio e la comunità in cui vive. Mi sento di rivolgere un invito affinché le energie di cui tali confronti si nutrono, siano rivolte verso l’individuazione di ciò che merita essere oggetto di dibattito.


Il blog è stato un formidabile strumento di risveglio dall’assuefazione e dalla rassegnazione. Atteggiamenti di supponenza, suscettibilità, denigrazione sono patologici e allontanano dalla ricerca di senso di cui sono assetati sia il fare politico che il nostro personale correre quotidiano. Ragionare in termini dicotomici ritengo sia di ostacolo alla riflessione di tutti.

Torno inevitabilmente alla distinzione tra dimensione individuale e dimensione sociale che è fatta di condivisione e di regole che ne disciplinano la possibilità di essere. Il “confronto”, che fa parte della dimensione collettiva, sociale, cosa quanto mai difficile e per niente scontata, deve essere tutelato e protetto attraverso la creazione di un ambiente nel quale ognuno si senta invitato ad esprimere il proprio pensiero. La non condivisione deve essere vestita di rispetto e se il rispetto manca all’origine, alla formulazione cioè della propria opinione, allora la risposta, come nell’uso che se ne fa nel linguaggio scientifico, cioè di reazione a uno stimolo, a una sollecitazione, cadrà da sé.