Ruzzi senza sorprese, al campo dei giochi. Vince ancora, come era nelle previsioni, il Granocchiaio. Lo squadrone guidato da Marchettini ha atteso in finale la Fornace per batterla con un perentorio 16-7. Anche la conca del trentennale finisce nella bacheca dei biancoverdi, è l’ennesimo successo, e cominciano ad essere in tanti quelli che chiedono nuove regole per rendere più incerto il gioco, che in realtà vuol dire fare in modo che non vincano sempre gli stessi. Ma qui il discorso rischia di prendere strade poco simpatiche. E’ chiaro che in una competizione se c’è lo strapotere di un componente cala l’incertezza del risultato finale e di conseguenza anche l’interesse, ma è anche scontato che per battere il più forte gli altri si devono ingegnare ed allenare e questo dovrebbe far crescere il livello della manifestazione. Siamo certi che il Comitato delle contrade queste valutazioni le ha già fatte e continuerà a farle, ma oggi c’è solo da fare i complimenti ai vincitori.

Le altre contrade hanno dovuto lottare tra loro per designare la sfidante del Granocchiaio; nei primi spareggi hanno avuto la meglio il Mar nero sulle Biffe e la Fornace sul Sottogrottone. In semifinale la Fornace ha superato il Mar nero per 12 a 9. La partita, secondo i più, è stata segnata dal lieve infortunio di Gabriele Scattoni (sicuramente uno dei migliori giocatori del torneo) che ha finito per rompere l’equilibrio a favore dell Fornace. La finale è scivolata via senza tanti sussulti sia per la chiara superiorità dei giocatori biancoverdi sia per il tipo di gioco sviluppato. Nessuna delle due squadre ha mai provato a forzare i colpi e si è andati avanti aspettando l’errore dell’avversario. Il Granocchiaio ha sbagliato di meno e ha fatto sua la conca.

Cala il sipario, su una edizione dei Ruzzi, decisamente positiva. Anche la sfilata “storica” è sembrata più curata e i quadri di vita paesana proposti, anche quelli che si rifacevano a situazioni già viste, sono sembrati aggiornati e migliorati. I chiusini sono sembrati più partecipi degli altri anni sia allo stadio che tra gli stand allestiti ai giardini. Ora c’è da capire come verranno interpretati questi incoraggianti segnali da chi dirige la festa, perchè ci sono decisioni importanti da prendere per disegnare il futuro dei Ruzzi. Ma la base è solida e si può quindi ragionare con calma e ottimismo.