di Luciano Fiorani

In piazza del duomo è andata in onda l’autocelebrazione della scuola di Chiusi. Non solo motivi organizzativi, ma anche il taglio della manifestazione, da quel che si è potuto vedere poi, devono aver fatto preferire la piazza ad una qualsiasi scuola. La passerella delle autorità amministrative, religiose e scolastiche, come sempre avviene in questi casi, si è limitata a sottolineare solo quel che di buono è stato fatto (ristrutturate e messe a norma tutte le scuole cittadine), profondersi in ringraziamenti alle banche (Monte dei Paschi, manco a dirlo, e Valdichiana) e ad esortare i giovani studenti all’impegno. Spazio anche all’assessore regionale che, più che come ex sindaco, è sembrato nelle vesti del curatore di collegio (elettorale). In tanti erano i piccoli studenti pieni di allegria contagiosa e con in mano palloncini colorati accompagnati dagli insegnanti e da qualche genitore. Unica assente la gente di Chiusi.

Al termine dei saluti, tutti in chiesa per la santa messa. E qui sono cominciate le sorprese. Una quindicina di ragazzi si sono rifiutati di entrare, e un’insegnante incredula, ha provato ad ammonire uno studente di chiara origine nord africana con un esplicito: “Cominciamo subito?”. Intanto una signora extracomunitaria, con passeggino e ben in vista il quotidiano di Berlusconi, controllava attentamente che suo figlio/a non si avvicinasse all’entrata della chiesa. Ma di questa nuova controversa realtà, ovviamente, non c’era stata traccia in nessun saluto dal palco. E mentre all’esterno andava in scena la diversità religiosa, dal pulpito la massima autorità scolastica presente esortava studenti ed insegnanti ad affidarsi alla madonna.

Il partito democratico, che per l’occasione aveva organizzato un volantinaggio sul nuovo scenario scolastico prodotto dalla riforma Gelmini, è stato sconsigliato (da dirigenti scolastici e qualche assessore democratico) dall’avvicinarsi alla piazza, probabilmente, per non turbare il clima idilliaco delle celebrazioni. Insomma una bella mattinata educativa, sembrava proprio di essere nel profondo nord.