Dal 28 ottobre la mostra “Goti e Longobardi a Chiusi” si allarga ad altri oggetti provenienti dalla città e dal territorio di Chiusi e potrà essere visitabile fino al 31 marzo. Il 28 ottobre non è una data casuale, ma la celebrazione dell’inaugurazione del primo Museo Civico, aperto a Chiusi nel 1871, avvenuta “senza però alcuna festa popolare, ma colla riunione di personaggi distinti nelle scienze archeologiche […]” e ricordata per lungo tempo dalla Commissione Archeologica Comunale di Chiusi con adunate annuali che trattavano di argomenti di archeologia locale o della scoperta di monumenti ed oggetti. Dal 2010 è intenzione riprendere quella consuetudine, iniziando con l’affrontare un’epoca meno nota rispetto a quella etrusca, per la quale è celebrata Chiusi, ma non per questo meno importante nel panorama storico ed archeologico italiano.

La mostra presenta al vasto pubblico reperti goti e longobardi mai visti prima, in quanto conservati nei Magazzini del Museo. L’ultima loro parziale esposizione risale all’unica mostra, tenutasi nel 1971, realizzata in Toscana per delineare un quadro d’insieme ed esaustivo dei materiali presenti nella Tuscia longobarda. Molti degli oggetti presentatati nella mostra attuale provengono dalle raccolte sul terreno ottocentesche, volte principalmente a trovare i “tesori” di ogni epoca che venivano in luce con grande facilità dalla terra di Chiusi e dal suo territorio; nel tentativo di presentare un volto diverso della Chiusi altomedievale e per fornire un quadro completo di quanto ad oggi noto della vita della città e del suo territorio (da Cetona, a Chianciano, a Sovicille, a Sarteano) in età altomedievale, si presentano nella mostra contesti da scavi recenti, tra i quali una sepoltura femminile con corredo di particolare interesse.

Il suo valore, oltre all’eccezionalità delle monete romane bizantine forate e legate con una cordicella per farne un bracciale, consiste nel fatto che esso è stato recuperato contestualmente alla deposizione, differentemente ai numerosi e bellissimi oggetti longobardi chiusini dispersi nei Musei nazionali ed esteri avulsi dal contesto funerario. Oltre ad oggetti di corredo, è esposta una piccola collezione di crani umani.

Il convegno “Da Vitige a Carlo Magno” che il 28 ottobre accompagnerà l’apertura della mostra -nello spirito dell’inaugurazione del 1871 del Museo civico- si pone l’obbiettivo di aprire una riflessione sul contesto urbano tra VI e VIII secolo d.C. (ed oltre) a Chiusi, del quale le manifestazioni funerarie sono solo l’aspetto più noto ed eclatante. La possibilità di disporre ora di stratigrafie complesse, nelle quali leggere eventi storici e dinamiche sociali della città, e la ricomposizione del quadro storico-topografico dei ritrovamenti sul territorio, nell’intenzione dei curatori, dovrebbe consentire una lettura più completa della presenza di Bizantini, Goti e Longobardi a Chiusi e nella val di Chiana.

La Direzione del Museo Nazionale Etrusco

La mostra, con i nuovo materiali, sarà visitabile dal 28 ottobre al 31 marzo e sarà aperta tutti i giorni dalle ore 9 alle 20.