di Luciano Fiorani

Le elezioni della prossima primavera stanno catalizzando fin da ora l’attenzione di cittadini e partiti. Forse perchè nessuno aveva preventivato l’addio di Ceccobao, l’inatteso appuntamento desta un interesse ed un “lavorio” particolari. Insomma ci si sta muovendo per tempo. Sull’argomento abbiamo posto qualche domanda a Maurizio Patrizi che fa parte del Coordinamento di Sinistra, ecologia e libertà.

Cominciamo col capire come sono i rapporti col Pd, siete soddisfatti di come il partito di Bersani ha gestito il passaggio di mano di Ceccobao?                  

No, si è voluto presentare l’addio di Ceccobao come un avvicendamento normale e indolore, invece non è proprio così. E’ sotto gli occhi di tutti che ora il Pd è inchiodato ad una scelta interna (Ciarini-Scaramelli) che non lascia prevedere nulla di buono.

Venerdì scorso c’è statol’election day del Pd. Si volta pagina?

Non è stato un bel vedere. Una volta si usava invitare gli altri partiti quando si svolgevano i congressi o c’erano appuntamenti importanti. Stavolta non hanno voluto osservatori esterni. E soprattutto non mi pare che si sia discussa la linea politica del partito in vista delle prossime elezioni, se non lo si fa quando si chiamano tutti gli iscritti non è un buon segno.

E Sinistra ecologia e libertà come pensa di muoversi?

Non siamo e non saremo a rimorchio di nessuno. Verificheremo con gli altri partiti di sinistra se ci sono le condizioni per programmi innovativi  e con quali alleanze, certo vogliamo discontinuità.

Quali sono le questioni importanti che  ritenete debbano far parte del programma della nuova amministrazione?

E’ chiaro che prima di tutto c’è da ricreare un tessuto civico che oggi non c’è più. Quanto alle cose da fare ci si può sbizzarrire ma tutte devono avere il segno dell’innovazione. A partire dal nuovo piano strutturale vogliamo che ogni aspetto di Chiusi si confronti con quello che di più avanzato c’è in ogni settore. Non si può continuare a parlare di rifiuti e non pensare di introdurre dissociatori molecolari. Il futuro del frigomacello non deve seguire tanto le vie tradizionali ma occorre pensare soprattutto alla realizzazione di impianti energetici alternativi, a produzioni d’avanguardia e a spazi per usi sociali. Insomma basta con le vecchie soluzioni, Chiusi deve diventare un punto di riferimento anche per i comuni vicini in quanto a soluzioni innovative in tutti i campi. Speriamo che gli altri capiscano.