di Luciano Fiorani

Per la gran corsa di primavera, ad oggi, c’è un solo iscritto, Rita Fiorini Vagnetti. Ma le altre scuderie non stanno certo a guardare , valutano quello che passa il convento e si guardano attorno, per individuare il cavallo vincente. Che la corsa sia ad handicap, è risaputo, il cavalllo della suderia Pd parte infatti con un vantaggio tale che anche un ronzino saprebbe aggiudicarsi la coppa.

Come è già successo da altre parti, stavolta, però anche a Chiusi quella scuderia ha seri problemi interni e la vittoria appare meno scontata. L’unico destriero della scuderia ufficiale(Marco Ciarini), già brillante vincitore di due gare non convince appieno, gli anni passano per tutti. Ma le cronache parlano soprattutto di un patron che vorrebbe mettersi in proprio e, pur utilizzando i colori della casa madre, prova ad allestire una sua scuderia privata.

I primi passi, a dire il vero, non sono stai tanto convincenti, il primo cavallo provato (Stefano Scaramelli) è stato infatti subito azzoppato. Non è chiaro se l’incidente è dovuto ad un gesto maldestro (il Gazzettino) o è frutto di una scelta precisa, una volta valutate le reali possibilità del concorrente. Però, come nelle migliori squadre, non ci si è certo persi d’animo e allora in pista, per qualche giro di prova vengono mandati altri due esemplari (Marco Mercanti e Marco Socciarelli)

E’ presto per dire se il vero concorrente sarà uno dei due, in molti sostengono che quello buono entrerà di rincorsa, poco prima del via, come avviene nel Palio.

Quelli finora mandati a riscaldarsi non sono, a detta di tanti, in grado di entusiasmare il pubblico ma, parafrasando Mao, il cavallo buono è quello che vince.