di Anna Duchini

La colata, edito da Chiarelettere, scritto dai giornalisti Garibaldi, Massari, Preve, Savaggiulo e Sansa è il racconto di come il partito del mattone tra il 1990 e il 2005 ha divorato 3,5 miliardi di ettari. Cioè una regione grande più del Lazio e dell’Abruzzo messi assieme; quattro volte la Francia e più del doppio della Germania. Il libro sfata la bugia dell’edilizia come volano dell’economia; l’occupazione nel settore porta infatti solo posti a tempo determinato, mentre distrugge le risorse legate all’ambiente, che rappresentano una ricchezza e possibilità di nuovi lavori. Che il cemento serva per le case, è una seconda bugia. Stiamo infatti vivendo una vera e propria emergenza alloggi per i ceti medio bassi. Segno evidente che la frenetica attività edilizia è stata destinata quasi unicamente alla speculazione. Sovente nelle zone turistiche (costiere e montane) con una risalita, ora, dal mare verso l’interno, cioè verso zone di grande pregio e bellezza come le valli toscane , marchigiane e umbre.

A Siena è dedicato un capitolo. L’affaire Ampugnano è un perfetto esempio di corto circuito ambientale-amministrativo che colpisce moltissime località italiane. Le condizioni necessarie, per gli autori,  sono sostanzialmente quattro: ”prima di tutto, che ci sia un grosso business in ballo (l’aereoporto). Quindi, che da questo business siano convinti di guadagnarci in molti: tutti quei cittadini, commercianti, albergatori senesi… i quali ritengono che il turismo sia soprattutto questione di quantità, seppur con un vestito di qualità che snellisca. Poi ci vogliono i poteri forti che convincano o impongano il loro pensiero: Mps, Galxy, Cassa depositi e prestiti, Novartis. Infine occorrono amministratori(enti locali e partiti politici) in perfetta sintonia con i poteri forti -anche perchè a volta ne fanno o ne hanno fatto parte- e disposti ad ignorare le voci del territorio, o addirittura ad accusarle di battaglie di retroguardia o elitarie.

Che il clima di Siena sia salutare per i costruttori della capitale lo testimonia, oltre alla presenza di Caltagirone installato nel salotto buono del Monte dei Paschi anche la presenza di un suo giovane collega Massimo Mezzaroma, presidente del Siena calcio, dimora assai meno aristocratica ma in grado di aprire altrettante porte. “Alla vigilia di natale del 2009 il sindaco di Siena, Maurizio Cenni (che tanto per cambiare è un funzionario del Monte dei Paschi) rilascia al sito Tuttomercatoweb un’intervista in cui annuncia che il nuovo stadio della frazione di Isola d’Arbia sarà pronto per il 2019. Cenni spiega che il nuovo stadio va visto come una vera e propria cittadella dello sport che prevede la riqualificazione della zona…al posto del vecchio Artemio Franchi sorgerà un’ampio spazio verde che ospiterà tre edifici, l’uditorium, la scuola comunale e un edificio con esercizi pubblici e commerciali..nessun rischio di speculazioni edilizieOgni coincidenza con i palazzi al campo sportivo di Chiusi è puramente casuale.

Buona lettura.