di Luca Scaramelli

Due giorni fa a commento del meteo di Filippo Baglioni si è sviluppata una piccola discussione proprio sulla scienza legata alle previsioni e alla sua utilità.
Puntualmente i fatti di ieri hanno confermato quello che andavo affermando, da noi la meteorologia è puro folklore, migliaia di persone si sono messe in viaggio senza i mezzi necessari (catene o gomme da neve) ignorando assolutamente quello che stava per accadere; a corredo delle cronache riporto anche l’esperienza di mia sorella con la sua famiglia che pur avendo pneumatici da neve e catene, di ritorno da tre giorni di vacanza sono rimasti bloccati poco dopo Valdarno alle 15 e hanno poi raggiunto il casello di Arezzo solo alle 21, e a loro è andata già bene perchè c’è chi ha passato la notte in macchina e mentre scrivo è ancora lì.
Tutto questo fa sorgere delle considerazioni, la prima è che ormai gli italiani hanno rimosso le parole senso civico e responsabilità dal proprio vocabolario, la famosa fantasia italiana è ormai sostituita da approssimazione o bene che vada distrazione.
La seconda che nel baratro della disinformazione sta finendo ormai tutto, una normale situazione a dicembre diventa nei notiziari un’apocalisse, “l’Italia stretta nella morsa del gelo”, così come a luglio 35° fanno dire l’Italia messa in ginocchio dall’afa. Ma è mai possibile che debba far notizia il freddo d’inverno e il caldo d’estate, dopo milioni di anni ancora non è chiaro il concetto delle stagioni? In luogo di stupidi sensazionalismi sul nulla perchè un tg serio ieri non ha emesso comunicati dove si diceva di non mettersi in viaggio senza i necessari mezzi? Non siamo un paese tropicale e anche se non siamo in scandinavia non può coglierci di sorpresa la neve a dicembre, e adesso siamo alla solita nauseante pantomima su chi doveva chiudere i caselli prima o chi doveva spargere il sale e non lo ha fatto. Francamente un paese così mi è proprio venuto sui cogl…. scusate il francesismo e lo sfogo.