di Tommaso Provvedi

Se nel PD di Chiusi qualcuno vuole far credere che tutto sia tranquillo e senza fratture, a discapito delle ultime dichiarazioni di Gisella Zazzaretta,  c’è chi invece cerca di far uscire allo scoperto la verità.

Questa volta però a parlare non è un membro della segreteria locale, bensì Marco Nasorri, capogruppo in consiglio provinciale dello stesso partito! Dichiarazioni pubblicate su “La Nazione” del 31 dicembre 2010 e visibili anche sul sito di primapagina.

“A Chiusi il Pd recuperi credibilità dopo i veleni dei mesi scorsi. Definire un progetto di governo per il futuro di Chiusi, dando centralità alle idee e alle proposte dei cittadini”.  Cose che il PD locale ha tanto  ribadito, soprattutto durante la campagna di ascolto, ma che ancora  non ha portato a termine. “E’ tempo di aprire un confronto con la città e con il centrosinistra – afferma Nasorri – sui temi da inserire nel programma, sbarazzandoci di inutili incertezze e dei troppi personalismi che in questi mesi hanno pesato sul confronto e, in alcuni casi, ne hanno avvelenato il clima”

L’ex segretario chiusino dei democratici si è detto contrario “a nuove espansioni urbanistiche a Querce al Pino, perché bisogna coniugare tutto con il giusto utilizzo del territorio, il contenimento della cementificazione e una crescita equilibrata”

“Chiusi -dice il capogruppo in consiglio provinciale – merita personalità di valore e di esperienza: dobbiamo quindi aprire una discussione che parta dal giudizio sul lavoro fatto fino ad oggi, per porre le basi programmatiche per rinnovare l’attuale esperienza, anche utilizzando i forum tematici come proposto nell’ultima assemblea comunale. (già i famosi forum tematici quando partiranno????).

I temi affrontati sono stati molti, non ultimi la necessità di costruire rapporti con la vicina Umbria, il coinvolgimento delle associazioni (grandissima risorsa per Chiusi), la valorizzazione del lago, il rilancio del turismo, l’uso delle energie rinnovabili; insomma argomenti  importanti e decisivi per il paese ma “Solo coinvolgendo e rendendo protagonista ogni segmento della nostra comunità sarà possibile pensare a una crescita condivisa, solidale e sostenibile per Chiusi”.

Quindi appare oramai evidente che qualcosa non va più nel PD chiusino. Perché è già troppo tempo che la differenza tra proclami e risultati è ampio. Evidentemente è sempre di più la gente che si sta stufando dei “personalismi interni” e degli “avvelenamenti”.

Dopo Zazzaretta e Nasorri chi sarà il prossimo?