di Paolo Scattoni

Oggi sono state depositate le firme per i referendum contro la privatizzazione dei servizi idrici. Le cose sono andate meglio di come il Forum dei movimenti per l’acqua, l’organizzatore della campagna, si aspettasse. Dopo due mesi, le firme erano già 500mila e a fine giugno la campagna aveva già battuto tutti i record: un milione e 400mila firme raccolte in tutta Italia.

Se non ci saranno sorprese (per esempio elezioni politiche anticipate o la modifica della legge in Parlamento) il referendum si dovrebbe tenere nella primavera del 2011.

Si tratta ora di farne una battaglia di tutti e quindi non dovrà essere egemonizzata da partiti od organizzazioni schierate; una condizione necessaria perché tutti vadano a votare. Occorre far capire che si tratta di una battaglia di civiltà. Personalmente ho molto apprezzato il voto favorevole di quasi tutti (un’astensione soltanto) i consiglieri di opposizione su una mozione sull’acqua come bene di tutti presentata dalla maggioranza nell’ultimo consiglio comunale di Chiusi. E’ auspicabile che quel voto si trasformi nell’impegno referendario di tutte le forze politiche.

Considerare l’acqua come bene comune è una condizione indispensabile perché sia sempre più diffuso il senso di responsabilità dei cittadini per una risorsa scarsa ed essenziale. In questo senso alcune delle proposte presentate in consiglio comunale si spera vengano attuate in tempi brevi.