Gisella Zazzaretta ci ha inviato il testo del suo intervento all’assemblea dei dirigenti dell’Unione Comunale del Pd che si è tenuta sabato scorso. Pubblichiamo molto volentieri un ampio stralcio della prima parte. E ‘un documento che può, a nostro avviso, sollecitare  un confronto pubblico, che ospiteremo molto volentieri. Se invece questo non sarà, avremo perso un’occasione importante. I tempi delle decisioni sul programma e sulla designazione del candidato sindaco e di quella dei consiglieri si stanno velocemente assottigliando e forzare una decisione senza un confronto pubblico non sarebbe compreso da molti cittadini nonchè da militanti ed elettori del Partito Democratico.

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Relazione di Gisella Zazzaretta all’Asemblea dell’Unione Comunale del Pd del 14 gennaio 2011

“Il motivo che mi costringe  a prendere le distanze dalla relazione introduttiva del segretario e dell’esecutivo è l’ostinazione con cui in tutti questi mesi si è voluto eludere e si elude ancora, il nodo politico centrale di tutto il nostro percorso verso le elezioni amministrative di primavera. Sto parlando dell’ipotesi di insediamenti produttivi a Querce al pino, previsti negli indirizzi dati ai progettisti del nuovo Piano strutturale, con relative volumetrie ipotizzate. Si tratta di scelte fatte dall’ex Sindaco Luca Ceccobao e condivise dalla Giunta e dal gruppo consiliare PD ed approvate in consiglio comunale. Stupisce che a fronte di scelte di questa importanza e di queste proporzioni, il capogruppo che è anche il nostro segretario, non abbia sentito il dovere di coinvolgere il partito per condividerne il progetto. (…) Perché abbiamo dovuto sapere questa cosa da un comunicato stampa di un altro partito? Non mi si risponda che i Consigli comunali sono aperti al pubblico! Quando c’è stato bisogno di farsi pubblicità non si è badato a spese! Questo comportamento (…) dentro la legalità formale  nasconde le cose. La verità è che questo progetto doveva andare avanti a tutti i costi. I piani sono saltati quando Luca Ceccobao ha dovuto dare le dimissioni da Sindaco. Ha voluto garantirsi che quel progetto andasse avanti, e preteso di designare il suo successore, scavalcando il partito nelle sue prerogative essenziali. Da questo momento sono cominciate tutte le forzature.

Prima il rinvio della campagna di ascolto. Poi Stefano Scaramelli che si muove da tempo come candidato del PD senza aver mai contattato il partito. Come si è costruito il consenso personale? Con quale programma? Per che cosa chiede voti? Non certamente sul programma del PD visto che siamo qui stasera per iniziare a scriverlo!  Quando poi sono stati ritirati i questionari, e si sono ascoltate le associazioni cittadine,  le risposte non erano quelle desiderate! Il 70% degli intervistati chiedeva una discontinuità dalla precedente amministrazione. L’assemblea delle associazioni è stato un coro di proteste contro la mancanza di dialogo tra società civile e Sindaco. Allora sono partite le operazioni di distorsione della realtà: la discontinuità richiesta (secondo il comunicato dell’addetto stampa del Comune, fatto passare come comunicato del PD), non avrebbe riguardato il Sindaco ma la crisi economica e la mancanza di fondi!  Falso! Nessuna associazione aveva chiesto soldi, tutte avevano però chiesto ascolto! Ho dovuto smentirlo io quel comunicato! Le campagne di ascolto si fanno per ascoltare, non per prendere in giro i nostri cittadini! Un grande partito come il nostro non deve aver paura di dire ad un Sindaco: “Hai sbagliato!”, altrimenti si riduce ad una macchina propagandistica e non è più in grado di andare credibilmente in mezzo alla gente.

Poi qualcuno  fa la cosa più squallida di tutta la vicenda: pubblica un gazzettino anonimo cercando di demolire tutti i dirigenti del partito tranne il “candidato” Scaramelli, (candidato da chi?). La cosa viene ritenuta tanto grave da far sospendere per un mese le assemblee dei circoli, e tutti gli interessati correre a Siena presso la Commissione di garanzia. Dei membri dell’ esecutivo però solo io ho firmato l’esposto. E stasera il segretario Giglioni glissa su questa cosa come se fosse stata una goliardata. Se ora qualcuno lamenta che i tempi stringono sa chi ringraziare! Sul Piano strutturale voglio precisare il mio pensiero in tre punti:

1)Nessuna previsione a Querce al Pino, non ce n’è bisogno. Si tratta di area di grande pregio paesaggistico e ambientale, e tale deve restare. Se ci sarà un’area per insediamenti produttivi deve essere individuata all’ ex frigomacello, area di proprietà del Comune, il cui risanamento è per due terzi finanziato ed è conforme alla legislazione regionale che privilegia il recupero.

2)Non intaccare altro suolo agricolo. Le previsioni “ventilate” attraverso indiscrezioni, (che Giglioni conosce ma che non vuol far conoscere al partito) prevedono una edificabilità massima di un milione e ottocentomila metri cubi. Si dice anche che due terzi di questi sono il “residuo” del vecchio piano e di potenziale recupero. Questi due terzi bastano e avanzano.

3)Per ragionare serenamente nel partito e in mezzo alla gente, per non buttare via il danaro speso per gli incarichi, la relazione che contiene i dati di edificabilità deve essere resa pubblica.

(…)Quanto poi a una mia presunta disponibilità per altre liste elettorali, ventilata dal periodico Primapagina, preciso subito una cosa: non starò mai, per coerenza, in una lista che non sia approvata dal PD, ma in cuor mio non posso garantire di non sperare che questa vinca qualora fosse l’ unica possibilità di far entrare un po’ di aria fresca nella politica cittadina”.