di Luciano Fiorani

Sembrano questi i giorni che precedono la tempesta. Il soporifero clima elettorale squarciato solo dalle grida indignate della Zazzaretta (e pochi altri) sembra aver ripreso il sopravvento. Eppure il lavorio nel Pd continua, senza però ancora approdare a nulla. Forse sono cambiati gli equilibri interni e anche l’allineamento dei supposti candidati non pare più quello di qualche tempo fa, ma di prendere una qualche decisione non se ne parla. Per il fine settimana è convocata una nuova assemblea, e le ultime dichiarazioni di Giglioni sul Piano strutturale se volevano ricondurre tutti sull’ambigua posizione, “ci penserà la prossima amministrazione” non pare abbiano raggiunto il fine sperato.

Sel continua con gli incontri tematici e comincia a mostrare qualche segno di nervosismo verso l’alleato di riferimento, ma nulla più.

La lista Fiorini, alle prese con la definizione dei candidati, non mostra ancora contorni politici certi e negli ambienti del centrodestra c’è chi non esclude la presentazione di una ulteriore lista. Evidentemente la Lista civica trasversale ancora non convince tutti.

Stasera c’è l’assemblea convocata da primapagina e, secondo molti, probabilmente sarà uno spartiacque per questa campagna elettorale. Non solo c’è attesa, ma se dai partiti non dovessero venire parole chiare sui temi più discussi (Querce al Pino, tempi e modi delle candidature) per chi ha in mente un’altra lista civica sarà un segnale inequivocabile.

Insomma di nubi se ne sono ammassate fin troppe in questi mesi e il rischio che, di rinvio in rinvio, si arrivi allo scatenarsi degli elementi (politici) cresce ogni giono di più.

C’è anche la schiera dei disincantati che crede che la tempesta, se ci sarà, sarà in un bicchier d’acqua perchè giunti al dunque la parola del padrone avrà comunque il sopravvento, per cui il non voto sarà l’unica risposta possibile. Certo, la possibilità esiste, ma ad oggi non si può dire che sia una certezza ssoluta.