di Luciano Fiorani

Che cosa ha detto la serata organizzata da Primapagina? Intanto che la voglia di discutere c’è eccome, perchè gli interventi sono stati numerosi e si sono protratti per quasi quattro ore. La saletta del teatro era al completo e sia i partiti che la Lista civica Fiorini erano presenti con diversi rappresentanti, molti anche i cittadini. Un successo sotto il profilo organizzativo, evidentemente Marco Lorenzoni e il suo giornale hanno ben interpretato la necessità di parlare di elezioni “guardandosi in faccia”.

Tre sono gli aspetti emersi chiaramente dal lungo incontro. La Lista civica Fiorini è una realtà che sarà protagonista di questa campagna elettorale. Il piglio della sua promotrice e la chiarezza nel definire i contorni di questa nuova proposta politica hanno chiaramente lasciato intendere che uno spazio non marginale è stato già occupato. Insomma la professoressa ha superato brillantemente il primo confronto pubblico in campo neutro.

Il Pd ha messo in piazza tutti i suoi problemi, senza nascondere divisioni interne e punti di vista assai differenti tra i dirigenti che hanno preso la parola (Giglioni, Stefano Scaramelli, Agostinelli e Benicchi). I nodi irrisolti (Piano strutturale e candidato, su tutti) sono sembrati tali che una ricomposizione unitaria delle varie anime del partito appare oggi assai problematica. L’idea che si fa strada sembra quella della conta, attraverso le primarie, ma i tempi stringono e, anche per questa che sembra essere diventata l’unica via di uscita plausibile, le perplessità permangono. Sel e Rifondazione hanno fatto un po’ il punto sul lavoro svolto e sia Patrizi che Peppicelli sono apparsi molto cauti sui passi necessari per arrivare alla coalizione.

 Ma l’aspetto che è emerso in tutta la sua centralità è la distanza che si è creata tra diversi strati di popolazione e il cerimoniale dei partiti che alla luce delle richieste e delle sollecitazioni è apparso del tutto anacronistico. Non solo nei modi e nel linguaggio, come pure è stato sottolineato, ma soprattutto perchè i partiti hanno dato la netta sensazione di essersi mossi in questi mesi preoccupandosi quasi esclusivamente  di “percorsi”, equilibri interni e di incontri tra delegazioni che non hanno prodotto nulla di apprezzabile.  Forte è stata la richiesta di diversi cittadini per un cambio di passo e di voler essere coinvolti nelle scelte che contano; sia in quelle programmatiche che nella definizione dei candidati.

Al termine della serata nei capannelli di persone che si sono intrattenute a discutere fino a notte tarda, l’ipotesi di una ulteriore lista civica è circolata senza più titubanze. Anche se c’è chi ancora vuole aspettare l’ultima chiamata per il Pd che ci sarà il prossimo venerdì. Se dall’ennesimo incontro del gruppo dirigente di quel partito non dovesse però uscire una chiara proposta di cambiamento negli uomini e nei metodi, l’impressione ricavata, è che una nuova opzione verrà presentata agli elettori.

Un ultima notazione sulla convincente iniziativa. Tanti gli interventi di critica verso l’Amministrazione uscente e verso Ceccobao cui nessuno ha replicato. Neppure un dirigente, iscritto o simpatizzante del Pd ha sentito l’obbligo di difendere l’operato dell’ex sindaco. Che sia davvero finita un’epoca?