di Luciano Fiorani

Hanno sbagliato i partiti e i cittadini che hanno snobbato l’incontro sul Piano strutturale organizzato da Sinistra Ecologia Libertà nella sua sede.

Sono state infatti pronunciate parole chiare ed inequivocabili sulle intenzioni del partito di Vendola per quanto riguarda sia il Piano strutturale che le scelte più controverse di cui si discute da tempo. Ma è stato detto anche dell’altro e precisamente che “discontinuità” ha un solo significato, ed è quello scritto in tempi non sospetti nella bozza di programma con cui Sel è andata al congresso. E quando si dice discontinuità ci si riferisce naturalmente ai modi della politica ma anche alle persone. E’ chiaro quindi che nè Ciarini nè Scaramelli rientrano in questo quadro. Il Pd, naturalmente, farà le sue scelte in totale autonomia ma se pensa di costruire una coalizione intorno ad uno di questi nomi Sel sarà da un’altra parte.

La discussione ha spesso fatto riferimento a quanto è emerso nell’assemblea organizzata da primapagina. E’ ovvio che quell’avvenimento ha lasciato il segno. Sono state infatti ribadite con estrema franchezza sia le posizioni polititche prese in questi mesi da Sel che i punti programmatici non negoziabili.

Quanto al tema della serata le indicazioni riaffermate da Patrizi sono state accolte da tutti con favore. In sintesi: a Querce al Pino non si costruisce (opzione non negoziabile), nuovi metri cubi zero su terreno agricolo (opzione non negoziabile), insediamenti produttivi nell’area del frigomacello, recupero dell’edificato, piano parcheggi, sicurezza idraulica e nuovo collegamento viario tra il centro storico e lo scalo. Quanto al Piano strutturale secondo Sel non va buttato tutto all’aria, il quadro conoscitivo è valido e su quello si deve ragionare escludendo però insediamenti al di fuori delle possibilità individuate dal recupero e da quelle consentite dal vecchio Piano regolatore. Ripetuti i rifrimenti alla “relazione Bianchi”. Come concetto generale si è poi molto insistito sulla trasparenza, da codificare, perchè l’urbanistica chiusina viene da una lunga storia di opacità che va assolutamente cambiata. I diversi interessi in gioco devono cioè scontrarsi alla luce del sole. Dai vari interventi sono venute anche indicazioni e proposte per dare risposte alle piccole esigenze familiari (il vano in più) e per l’annoso problema dei capanni posticci degli attrezzi disseminati in tutto il territorio comunale. 

Sulla vicenda dei numeri niente di nuovo. Sel conferma che sono quelli diffusi con il famoso comunicato. Ed è stato ribadito in tutte le salse che quelli riferiti al recupero (1.200.000 metri cubi, circa) bastano e avanzano.

Il piglio deciso con cui i dirigenti di Sel hanno affrontato sia gli aspetti del Piano strutturale che quelli relativi al rapporto con il grande alleato ha dato la netta sensazione che ormai siamo alla stretta finale.  La coalizione delle forze di sinistra è un’ipotesi che ancora sta in piedi ma se non si sgombra il terreno dagli insediamenti a Querce al Pino e non si va su nomi nuovi non ci sono possibilità che decolli, almeno per quanto riguarda Sinistra Ecologia e Libertà