di Roberto Donatelli

Benchè abbia vissuto per circa 40 anni in Inghilterra sono rimasto sempre italiano, tant’è vero che, nonostante i vantaggi che ne avrei conseguito, ho sempre avuto un solo passaporto: quello Italiano. Mi rendo conto che il nostro recente passato ha lasciato cicatrici, a livello nazionale, regionale, provinciale e locale, che soltanto il passare del tempo può rimarginare. Questo è quello a cui mi riferivo quando dicevo che: “Noi siamo ai primi vagiti come Nazione, mentre l’Inghilterra si è forgiata con il passare dei secoli”.

Detto questo mi sembra che a Chiusi, perlomeno, ci sia una forte presenza di persone con notevoli forze intellettuali. Forze che vengono “dissipate”, causa le “cicatrici” (quello ha fatto questo…questo ha fatto quest’altro e via dicendo ).  Il passato è il passato, mi sembra che la discussione su Chiusinews riguarda il futuro. Mi rendo conto che il detto “dimentica e perdona” non è cosi semplice da mettere in pratica, se lo fosse tutti noi vivremo in un paradiso, ma sono convinto che si possa fare un notevole passo verso un’unione di forze per il benessere Comune.

La Comunità di Chiusi è una “piccola” realtà, conseguentemente più facile da gestire. Penso che tutti coloro che aspirano a governare questa realtà abbiano un programma già delineato e stabilito (come e da chi non mi interessa). Credo che pubblicare (un mio chiodo fisso) una tabella di marcia riguardo il programma, potrebbe fare in modo che, per lo meno a Chiusi, si cominci a fare quello che in Inghilterra ci sono voluti secoli di storia: cominciare a mettere il benessere della Comunità prima di qualsiasi altra considerazione. Non mi sembra un’utopia.

Il Comune di Chiusi comprende un  territorio  logistico ideale, accesso alla A1 e alla principale linea ferroviaria, un panorama e un clima niente male, 3.000 anni di storia che riguarda tutto il territorio. Possibile che non si riesca  a gestire tutto questo  notevole potenziale per il benessere di tutta la Comunità? Cerchiamo di unirci sotto un’unica bandiera, quella del benessere della Comunità di Chiusi prima di tutto, poi potremo discutere sul come. Credo, per esempio, che “lo sviluppo della Val di Chiana” (lodevole) sia una cosa che ha poco o niente a vedere con lo sviluppo della Comunità di Chiusi (messa in sicurezza dei vari posti con  marciapiedi, varianti, rotatorie, rete fognaria etc.) o con lo sviluppo di Chiusi stessa (acuta mancanza di parcheggi, di sicuro durante la mattinata, con tutto ciò che ne consegue). Ripeto “una tabella di marcia” chiarirebbe, senz’altro, quelle che saranno le priorità dei futuri aspiranti governatori della Comunità di Chiusi, poi saranno i cittadini a scegliere quella che credono sia la miglior “tabella di marcia”.

Una considerazione: credo che tutte le varie “fazioni” propongano un programma di intenti con un contenuto che non sia “campato in aria”. Se poi, una volta eletti, si privilegia la costruzione di, per esempio, un centro logistico da qualche parte non riesco a vedere i benefici che questo “centro” possa portare alla rete fognaria, o alla messa in sicurezza o alla costruzioni di nuovi parcheggi. PRIMA DI TUTTO IL BENESSERE DELLA COMUNITA’, POI IL RESTO. Chiusi, appunto perchè è una “piccola” realtà con notevoli risorse umane, ce la può fare. Credo che la pubblicazione di una tabella di marcia possa dare una notevole mano verso il raggiungimento di tale obbiettivo.