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Disarmonia: il marchio del sottosviluppo
I cassonetti ammucchiati in piazza della stazione
L’ordinata sistemazione in piazza Garibaldi
Negli ultimi vent’anni, le amministrazioni che si sono succedute, hanno rinnovato l’arredamento urbano di tutti centri abitati del paese. Allo scalo, in particolare, hanno rinnovato marciapiedi, panchine, alberature, illuminazione ma hanno conservato la disposizione dei cassonetti per l’immondizia rigorosamente in bella vista. Certo predisporre soluzioni a scomparsa, come si vedono comunemente all’estero e in sempre più comuni italiani, forse sarebbe stato troppo oneroso o avrebbe creato problemi all’azienda che gestisce la raccolta, ma non essersi posti minimamente il problema di un adeguato ambientamento dei cassonetti, almeno in centro, ci pare troppo. Unica eccezione piazza Garibaldi, in cui nel muretto di cinta della piazzetta è stato ricavato un apposito spazio, circondato su tre lati da una siepe che maschera adeguatamente i contenitori .
Particolarmente infelice è invece la soluzione in piazza della stazione. Oggi possiamo ammirare questo spazio, completamente rinnovato con tanto di mega pensilona, aiuola con preziosi arbusti, percorsi viari a saliscendi con cordoli che disegnano le più svariate geometrie e…. isola ecologica in bella mostra all’angolo di via Buonarroti, che fa tanto sobborgo di Scampia. Un biglietto da visita inequivocabile per chi arriva in treno; una città che manifesta subito il suo sottosviluppo nella disarmonia tra le costose realizzazioni di arredo dello spazio e l’assenza totale di attenzione ai particolari.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 31 agosto 2010 alle 19:18, ed è archiviato come AMBIENTE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Certo, è vero, non è sufficiente che le isole ecologiche siano ordinate e mascherate con il verde. Ci sono anche tutti gli altri problemi che sollevi; maleodori, distanza dalle abitazioni, tipo di frequentazione dei luoghi necessariamente pubblici dove posizionare i cassonetti, Volevo solo sottolineare che in una ristrutturazione molto importante dei centri abitati, alle isole ecologiche, salvo piazza Garibaldi, non si è proprio pensato. I cassonetti ora sono tutti disseminati lungo i bordi di vie e piazze. Se queste localizzazioni fossero state progettate in spazi adeguati, credo che forse , oltre la bruttura estetica, si potevano evitare anche alcuni dei problemi che sollevi tu.
circa 14 anni fa
Scrivo in qualità di “esperto” dei cassonetti in Piazza Garibaldi e che ha condotto una battaglia di ormai sei anni, decine e decine di email a Siena Ambiente e al Comune e diverse decine di fotografie, alcune assai imbarazzanti.
La maggior parte del tempo questi cassonetti straboccavano di rifiuti costringendoci tutti – io abito nel palazzo di fronte ma questo vale anche per gli esercenti della strada – a stare con le finestre e le porte chiuse, visto che il sole cuoceva i rifiuti con un olezzo terrificante. Un olezzo che inondava – nonostante la “siepe che maschera” – famiglie e bambini seduti in piazza; questi ultimi immortalati da foto mentre saltano da un cassonetto all’altro, visto il facile accesso dal muretto.
Anche quando rimangono chiusi, infatti, dopo essere stati ore sotto il sole estivo essi ci mostrano il loro lato nascosto: maleodorano.
Per questa estate avevo già preannunciato una segnalazione alla Asl, sicuro che li avrebbe costretti a spostarli; poi qualcosa è cambiato negli ultimi mesi e la situazione si è normalizzata. Non ci speravo ma alcuni deterrenti hanno funzionato.
Rimane però il problema di fondo.
Primo che non può esserci una postazione tra un’aiola pubblica e delle abitazioni in uno spazio di solo qualche metro. Se, per qualche ragione, l’equilibrio si guastasse di nuovo, torneremmo in una situazione inaccettabile di emergenza.
Secondo. La mattina camion giganteschi – e sproporzionati – si insinuano nella piccola via facendo spesso tremare muri e finestre delle case, oltre al rumore. Non parliamo poi quando – a questo concerto per orchestra e solisti – si aggiungono anche le roboanti macchine per la pulizia della strada: alle sei del mattino è proprio quello che ci vuole per cominciare una giornata col fiore in bocca, visto l’odore che impregna l’abitazione al suo interno, se si è lasciato aperta la finestra e all’inquinamento acustico, che viene spesso sottovalutato ma che è causa di molte subdole patologie….ma questa è un altro capitolo
A mio parere, comunque, le postazioni devono essere sì ordinate ma anche poste ad una distanza ragionevole da case e luoghi pubblici frequentati. Vuol dire che molti cittadini faranno come facciamo mia moglie ed io con vetro, plastica e carta, portando un po’ più lontano il sacchetto della spazzatura…che sarà mai!