di Paolo Scattoni.

Ho sempre pensato a Carlo Sacco non solo come a un fotografo di grande valore, ma anche e soprattutto a un geografo, di quelli veri, di una volta, che vanno alla scoperta di luoghi sconosciuti o di aspetti che il turista non riesce a vedere.

I suoi racconti (per la gioia degli amici, ma purtroppo scritti e pubblicati solo in minima parte) ti affascinano quanto le stupende immagini che ha raccolto in quarant’anni di viaggi, soprattutto in Asia.

La notizia della creazione di un’associazione senza scopo di lucro denominata “The face of Asia” che valorizzi quel patrimonio di immagini e conoscenze è dunque davvero benvenuta.

L’associazione non si limiterà alle immagini raccolte da Carlo, ma ordinerà anche quelle dello studio fotografico Sacco di suo padre Benito e suo zio Solismo, che ha operato sin dagli anni ’30.

L’associazione ha l’obiettivo di ordinare questo grande archivio per mettere disposizione delle ” Pubbliche Amministrazioni” e dei “Privati” una grande quantità di immagini relative al territorio italiano, locale, ed internazionale. Carlo pensa che l’archivio possa essere usato per Mostre ed altre Iniziative di carattere Culturale affinché ciò the resta del suo lavoro e di quello della sua famiglia non vada perduto nel tempo.

Lo studio Sacco ha accumulato una quantità imponente di documentazione nel suo archivio. Benito Sacco è stato un fotografo vedutista che ha girato l’Italia per scattare immagini destinate ad essere editate su cartoline dalle principali aziende del settore.

L’associazione si occuperà di valorizzare anche il materiale “politico” di archivio di Solismo Sacco, indimenticato capo partigiano della zona e sindaco di Città della Pieve nel dopoguerra.


L’immagine accanto al titolo è di Carlo Sacco ed è stata riprodotta per gentile concessione della onlus “The Face of Asia”