di Anna Duchini

L’eliminazione dei pini a Chiusi scalo continua senza soste. Questa volta è toccato ai nove alberi che costeggiavano i giardini pubblici lungo via Oslavia.

L’attacco vero e proprio ci fu diversi anni fa, quando in un sol colpo furono abbattuti decine e decine di pini in tutte le vie del centro. Furono sostituiti con lecci, che non potranno mai crescere e aceri a palla, che fanno la funzione di un ombrellone da spiaggia. Dopo la cura, il microclima dello scalo è profondamente cambiato, negli appartamenti non più ombreggiati, d’estate, le temperature sono aumentate di diversi gradi e il ricorso all’aria condizionata (per chi se la può permettere) è diventato quasi obbligatorio.

Con questo nuovo taglio spariscono ancora preziosi metri cubi di verde che vanno a sommarsi alle centinaia già persi e non reintegrati dalle nuove piantumazioni. Questo non fa che accrescere la diminuzione di ossigenazione del nostro ambiente.

Speriamo che questo nuovo intervento sia l’ultimo contro piante ritenute ingombranti e si passi a una fase in cui nuovi alberi vengono messi a dimora.

C’è sempre la legge ”un albero per ogni nuovo nato” che nel nostro comune è disattesa da decenni, neppure l’intervento del Prefetto riuscì (nella sindacatura Ciarini) a farla attuare. Successivamente, quella che è una norma di legge, venne inserita nel programma elettorale del partito di maggioranza che la scambiava, evidentemente, per un optional. E infatti a tutt’oggi non se ne è ancora vista l’attuazione.

Con le prossime elezioni, si spera, nessuno abbia la faccia di riproporla come punto qualificante in qualche programma elettorale ma si passi direttamente ad un serio piano per il verde.