di Paolo Miccichè 

Non ho molti elementi per dare un giudizio sull’era Ceccobao; quando sono arrivato a Chiusi era già Sindaco. Devo dire che non mi sembra che abbia proposto un’idea complessiva per fronteggiare i problemi di fondo di Chiusi ma ammetto che una vera analisi non pregiudiziale meriterebbe più informazioni da parte mia.
Se però si passa col rosso a Parigi è una infrazione del codice della strada che viene percepita come tale anche dai cittadini; se si passa invece con il rosso al Cairo, è sempre una infrazione ma il segnale di arresto viene percepito come un “consiglio”, così come si diceva a Napoli fino a pochi anni fa.

Dimettersi da Sindaco, direi quasi a maggior ragione al secondo mandato – cioè su un mandato che ribadisce una fiducia e con l’aspettativa di una completa arcata di governo – non è contro la legge ma da alcuni viene percepita come una possibilità che lui ha fatto bene a sfruttare e da altri come una scorrettezza etica.
Secondo me non si passa con il rosso, non ci si dimette da Sindaco e, peggio ancora, non lo si giustifica per il fatto che porterà dei vantaggi a Chiusi; significa che altri Comuni devono sentirsi penalizzati per questo fatto?

Se poi invece vogliamo proseguire con la logica della “famiglia”, vedremo se almeno questi presunti vantaggi si manifesteranno; per esempio se, con Ceccobao assessore regionale ai trsporti, ci saranno dei treni in più che facciano risalire la china ad un nodo ferroviario così importante quale è Chiusi oppure se invece, nonostante tutto, ne perderemo ancora qualcuno e saremo tutti costretti ad aumentare l’uso della filiera automobile/benzina/traffico.