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Halloween? Meglio la Mortesecca
Il dibattito lanciato su Chiusinews sull’opportunità di “festeggiare” una ricorrenza “americana” come Halloween mi ha riportato alla mente un’abitudine ancora in auge dalle nostre parti chiamata “la mortesecca” mezzo secolo fa. I bambini prendevano una zucca la svuotavano, aprivano le fessure degli occhi e della bocca, vi mettevano una candela e la lasciavano fuori durante la notte.
Ho trovato un articolo sull’argomento (Luisa Vertova, “La Morte Secca”, Mitteilungen des Kunsthistorischen Institutes in Florenz, 1992).
Riporto alcuni passaggi che mi sembrano interessanti:
“La Morte Secca- o più semplicemente mortesecca- è inequivocabilmente fiorentina. Per chi è cresciuto a contatto con una Firenze antica e genuina che sta rapidamente scomparendo (ma forse risorgerà dalle sue ceneri) quella parola ha un sapore burlesco e confidenziale. La morte è di casa ovunque, è sempre dietro l’angolo, è sempre con noi. Tanto vale trattarla come una persona di famiglia, come un’insopportbile, ma inevitabile vecchia zia: superiamone le costanti minacce, la paura che infonde, beffeggiandola. Questa è la spiegazione psicologica del termine che è familiare, buffonesco (…).
La ‘mortesecca’ è ignorata dai principali dizionari in quanto legata al linguaggio parlato e non a quello letterario”
e più oltre
“Inoltre da quasi mezzo secolo anche in Toscana, efficienza e benessere hanno bandito ogni forma di lutto, seguendo l’andazzo dei paesi più industrializzati. E soltanto adesso quei paesi cominciano a indagare, e rivalutare, i tanti riti funebri del passato (…)”
e anche
“ (Non) ci sorprende che a Volterra si offrano biscotti detti ‘ossicini dei morti’ (…)”
Se queste è la nostra storia, forse non sarebbe male che uno studioso o anche più semplicemente uno studente di antropologia culturale ci possa offrire una ricerca sulla “mortesecca” delle nostre parti perché alla fine si celebri una nostra tradizione e non modi superficiali importati da film e telefilm americani
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da Paolo Scattoni il 29 ottobre 2010 alle 13:05, ed è archiviato come CULTURA, TRADIZIONI. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Forse mi sono espresso male. Non volevo dire che eri di buon umore ma che ho apprezzato, ridendo veramente, il sarcasmo dei riferimenti e della proposta. Nel merito, la penso come te: al peggio non c’è limite.
circa 14 anni fa
Guarda che non ero di buon umore per niente. Ma a voi non fa arrabbiare che il comune si comporti così?
circa 14 anni fa
Lo Storelli, si sa, è una miniera di aneddoti e battute. Sto ancora ridendo mentre scrivo. Evviva il buon umore, anche quando si parla di cose serie.
circa 14 anni fa
Pare che a Chiusi il comune abbia contribuito con un finanziamento alle festività di Haloween. Ma davvero è il caso di dire: “Che zucche!!”. Ma chi comanda adesso? Chi partorisce queste genialità? Si buttano via soldi per la festa delle zucche ed ho sentito dire che mancano i soldi per finanziare una uscita della banda musicale nel paese con cui siamo gemellati, tanto che c’è il rischio che i bandisti debbano sborsare delle cifre di tasca propria. Anche qui siamo nel superfluo, ma, cazzata per cazzata, mi sembrava più dignitoso finanziare una uscita della banda all’estero in modo più generoso!.
Per non parlare del fatto di dare la preferenza alla festa delle zucche piuttosto che a commemorazioni come la liberazione di Chiusi o il 25 aprile. Ora sono curioso di vedere cosa succederà per il giorno della memoria.
Una provocazione: siccome i cittadini anglosassoni residenti a chiusi sono sicuramente meno dei cittadini arabi presenti….. allora, visto che abbiamo fatto un omaggio alla cultura anglosassone festeggiando a spese nostre Halloween, non sarebbe anche il caso di programmare di buttare via un altro po’ di soldi anche per festeggiare la fine del Ramadaam?
Al peggio non c’è limite.
circa 14 anni fa
Intanto acquisiscano l’articolo della Vertova, visto che è una delle rare pubblicazioni sull’argomento.
circa 14 anni fa
E’ quello che stanno provando alla Biblioteca di Siena, una ricerca sulle possibili origini della festa della Morte Secca… cerchiamo anche testimonianze di over 80 che conosciamo/conoscete