di Stefano Marcantonini

Sull’obiettivo del libello di cui tanto si discute credo non ci siano dubbi: la tempistica e ciò che sta scritto al suo interno non lasciano spazio a fraintendimenti. Quello che mi colpisce è la natura stessa del libello. Dopo averne dato una lettura dal punto di vista di un membro di un partito politico attivo sulla scena chiusina (Sel), ho voluto smettere quei panni e rileggerlo nei panni di un cittadino che non aderisce a nessun partito politico e che vorrebbe farsi un idea di ciò che gravita intorno al suo quieto vivere.

Ebbene io lì dentro c’ho visto una grandissima offesa all’intelligenza dei cittadini di Chiusi. All’intelligenza di tutte quelle persone che se stimolate tirano fuori il meglio dalla loro capacità di critica e si ribellano a questo modo di far politica che è peggio del peggior berlusconismo: l’offesa e l’attacco gratuito verso tutti quei settori e singole persone che non ci stanno a fare i muli con il carretto al seguito; la pratica schifosa di attaccare un giornale libero (primapagina) chiedendo pubblicamente ai suoi inserzionisti di smettere di sovvenzionare quel giornale fuori dalla linea e utilizzare quei soldi per operazioni più utili; l’oltraggio e il dileggio verso una forma di comunicazione come questo blog che è libera ed aperta a tutti, dove si può condividere o meno ma sempre liberamente, gli argomenti postati; dove si arriva a definire un comitato di liberi cittadini che si oppongono ad una decisione di questa amministrazione come “ un comitato di scansafatiche e infine, l’attacco ad un partito politico, ai suoi dirigenti, ai suoi iscritti, ai suoi simpatizzanti perché quel partito, probabilmente lo stesso degli autori del libello, forse ha imboccato una strada diversa, irta di contraddizioni, di divisioni, ma diversa dal volere di qualcuno. 

La ritengo un offesa ai cittadini tutti perché si è voluto mascherare un libello, quindi una pubblicazione a scopo diffamatorio, con uno “strumento di informazione, totalmente libero, aperto a tutti”, inserendo delle pagine di informazione generica, peraltro con notizie stantie e ben note a tutti, per andare a mascherare appunto le due pagine centrali dove si esprime la vera natura del libello. Un’ offesa alla cittadinanza perché nell’ultima pagina di quel libello c’è una pubblicità riportante il logo del Comune di Chiusi (e su questa cosa gravissima chi di dovere dovrà dare spiegazioni e forse qualche seggiola sarà opportuno che venga cambiata). Un’ offesa alla cittadinanza perché, infine, gli autori di quel libello non si sono presi nemmeno la briga di farlo distribuire da persone insospettabili o professionisti del settore, ma ci sono andati loro stessi dimostrando una forma di impunità vergognosa e l’ennesima mancanza di rispetto nei confronti dell’intelligenza dei cittadini di Chiusi.

La decisione della segreteria del PD di sospendere il lavoro di consultazione dei suoi iscritti e di portare l’accaduto in commissione garanzia è un segno positivo. Un segno di totale presa di distanza dalle velenose accuse scritte sul libello, nell’interesse del partito, delle relazioni esterne e soprattutto dei cittadini e spero che finalmente le anime migliori di quel partito possano liberarsi della zavorra che nuoce a tutto il nostro territorio. Spero vivamente che quel libello si trasformi in una eccezionale possibilità di cambiamento e che, leggendolo “capovolto” e confidando nella intelligenza dei miei concittadini, sia finalmente chiaro chi sono a Chiusi le persone degne di ascolto e chi no.