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Bezzini: dalla crisi non si esce con le speculazioni edilizie!
Il presidente della provincia Simone Bezzini, chiudendo l’incontro organizzato dal Pd alla sala S.Francesco su “Le politiche per il lavoro in tempo di crisi”, non ha usato mezzi termini, e ha spiazzato chi chiedeva un deciso il rilancio dell’edilizia. Ha anzi rimarcato con forza la posizione dell’Amministrazione provinciale: no alla rendite e si al reddito. Ribadendo che il territorio è un bene prezioso e da maneggiare con estrema cura. Se si presentano progetti compatibili con il paesaggio e capaci di produrre reddito se ne può parlare, ha inoltre spiegato Bezzini, ma chi pensa di costruire per costruire è bene che se lo tolga dalla testa. Una risposta chiara e netta che di questi tempi e da queste parti non a tutti farà piacere.
I numeri del nuovo Piano strutturale di Chiusi che hanno fatto sobbalzare alcuni devono invece essere stati molto apprezzati dal partito del mattone che da oggi però sa di avere un nuovo e non ininfluente avversario. Il rilancio di un’economia paralizzata dalla crisi, ha concluso il presidente della provincia, dovrà necessariamente battere nuove strade.
Dall’incontro è emerso, com’era facile prevedere, un quadro poco rassicurante perchè pur vantando la nostra provincia eccellenze in più di un settore (turismo, agricoltura, ricerca) si continuano a perdere posti di lavoro principalmente nel settore manufatturiero. E l’immissione di denaro pubblico, che sempre ha fatto da volano per l’economia, con la pesante finaziaria che si è abbattuta sugli enti locali, subirà, già dai prossimi mesi, una decisa frenata. L’opera di tamponamento delle situazioni più critiche che regione e provincia hanno messo in atto ha permesso a molti lavoratori di non ritrovarsi senza alcun reddito ma, ovviamente, la cassa integrazione non è pensabile che sia una risposta duratura. E allora occorre rimboccarsi le maniche. Ma per far cosa, non si è ben capito, perchè di proposte o indicazioni operative non ce ne sono state. L’unica indicazione che è venuta fuori è quella relativa ad una migliore e più mirata formazione (nuove tecnologie, economia verde), sicuramente giusta ma che non sembra certo risolutiva nell’aggredire fin da subito una crisi che anche da noi comincia a mordere davvero.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 3 dicembre 2010 alle 01:11, ed è archiviato come CRONACA. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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