Sagra selvaggia impazza anche questa estate. Le iniziative proliferano, e il legame col territorio, i suoi prodotti e le sue tradizioni, in certi casi, è del tutto inesistente. La Confesercenti non ci sta e denuncia la mancanza di programmazione. Con la crisi è diminuita la capacità di spesa di tante famiglie e con sagra selvaggia si prospetta una nuova estatate di magro per i ristoratori. Il codice regionale sul commercio che impone la programmazione annuale delle manifestazioni dove si fa somministrazione temporanea, rileva Confesercenti, in provincia di Siena è quasi del tutto inapplicato. Secondo l’associazione di categoria non è neppure da sottovalutare l’immagine negativa che si da ai turisti stranieri che si imbattono in sagre che nulla hanno a che fare con le tradizioni del nostro territorio. Insomma prima o poi bisognerà darsi una regolata.

La Confesercenti non si nasconde il fatto che dietro le tante sagre ci sia un aspetto sociale che non può essere disconosciuto, quello che invece non è più disposta a tollerare sono le tensostrutture che restano in funzione da giugno a settembre. Basterà questo ennesimo grido di dolore a mettere ordine nel settore?