di Paolo Scattoni

Non sono passate che poche settimane dalla sua nomina ad assessore regionale ai trasporti che Luca Ceccobao ci delizia di proposte mirabolanti per il futuro del trasporto ferroviario in Toscana. L’impressione che se ne ricava, però, è che si dica tutto e il contrario di tutto. Senza specificare impegni precisi si esalta l’alta velocità, segno di modernità e progresso, e allo stesso tempo si prefigura un futuro roseo per il trasporto locale. Sul settore si stanno invece per abbattere tagli pesantissimi. Proprio per il trasporto locale, in Toscana, si parla  di circa duecento milioni.

L’acquisto di nuovi treni sembra rimandato all’anno del mai. In questo quadro il nuovo assessore ci parla di alta velocità regionale e ripropone sotto altra forma il rilancio dello scalo merci di Chiusi.

Collegamenti più veloci tra Chiusi e Firenze e fra Chiusi e Siena  sono auspicati da tutti, ma non pioveranno dal cielo. In assenza di interventi sulle linee e sui mezzi la velocizzazione non potrà avvenire se non sopprimendo fermate, determinando inevitabilmente scontento da parte delle aree colpite. Quali saranno allora le stazioni che saranno tagliate fuori? Promettere è facile, ma realizzare è molto più complesso.

Per quanto riguarda lo scalo merci di Chiusi è noto a tutti che sono più di dieci anni che non è possibile far arrivare carri o spedirne dalla stazione di Chiusi. Ceccobao parla di una nuova “attività di trasformazione delle merci”. Che arriveranno e saranno spedite con cosa?