di Stefano Marcantonini

Le idee confuse senza un briciolo di consapevolezza dell’esistente servono solo per un mero esercizio della parola. Le infrastrutture a Montallese, ad esempio, sono doverose, e se qualcosa si è fatto una cosa fondamentale a mio avviso manca ai fini della sicurezza: due autovelox fissi all’entrata e all’uscita del paese non come misura punitiva ma come misura preventiva per tanti Nuvolari che scambiamo una strada dritta per una pista test. Ha ragione Luca Scaramelli quando dice che a Chiusi è mancata una programmazione  in seguito ad una valutazione dei punti di forza del nostro paese.

Spesso ci si è limitati alla realizzazione di opere come il sentiero della bonifica (ottima a mio avviso a differenza di quanto afferma Donatelli) ma alla quale non si è data un’adeguata promozione per usufruirne a pieno anche in termini di quotidianità per i cittadini e di indotto per il turismo naturalistico-sportivo (ad esempio una gara podistica annuale in colaborazione con i comuni attraversati fino ad Arezzo). Oppure la realizzazione di un percorso museale comunale e infrastrutture come la sala conferenze e la foresteria di via Arunte, molto belle tra l’altro, senza avere un’idea forte per il suo sviluppo. Francamente, invece,  l’idea di un parcheggio multipiano a Chiusi Città per una ipotizzata ripopolazione mi fa un po’ sorridere. A mio avviso una delle cose che a Chiusi Città non mancano sono propri i parcheggi. Me ne vengono in mente quattro ma forse me ne scordo un paio. A meno che non si pensi che in un centro storico italiano i suoi abitanti possano godere tutti di parcheggi sotto casa (in questo sono uno dei pochissimi privilegiati, lo so).

Il benessere non lo portano le automobili ma la capacità istituzionale e civile di leggere il cambiamento e mettere in campo idee per andargli incontro ma senza pensare troppo al consenso perchè spessissimo la programmazione non si vede nell’immediato e magari i suoi frutti (o suoi danni) si vedranno soltanto dopo qualche legislatura.