di Anna Duchini

Chi può decidere quando le note di una danza, inebriante e coinvolgente, siano diventate ormai stanche e prive di qualsiasi trasporto? Credo che spetti solo al ballerino, dopo aver volteggiato ancora un’ultima volta, per fugare ogni dubbio, guadagnare, fiero, l’uscita della pista” (Pino Giannini).

Al termine della presentazione del libro di Mina Welby e Pino Giannini, sulla toccante vicenda di Piergiorgio Welby, l’associazione La Goccia ha consegnato all’assessore Simona Cardaioli circa cinquanta firme con la richiesta di istituire anche a Chiusi un registro per il testamento biologico. Un registro in cui tutti i cittadini, maggiorenni e residenti, possano esprimere anticipatamente con un’autodichiarazione, la propria volontà riguardo ai trattamenti sanitari di fine vita. L’assessore, accompagnata da Renato Nenci responsabile dello stato civile,  ha dichiarato che per definire gli aspetti amministrative della questione sono al lavoro gli uffici competenti e si è impegnata a far discutere alla fine dell’estate questa proposta sia alla giunta che al consiglio comunale.

Chiusi, una volta adottato questo strumento andrà ad aggiungersi ai tanti comuni che l’hanno già fatto. In zona, l’ultimo in ordine di tempo è Magione. L’istituzione del registro è passo avanti nell’attuazione dei  principi costituzionali della inviolabilità della libertà personale e del diritto alla tutela della salute.