di Luciano Fiorani 

La festa dei Ruzzi ha forse trovato la sede definitiva: i giardini pubblici. L’allestimento di quest’anno è assai convincente. Certo l’impegno della contrada organizzatrice (il Granocchiaio) è stato notevole, ma la scelta del posto si è rivelata felice. Il grande ristorante nello spazio centrale lascia comunque ampio margine su entrambi i lati per almeno due spettacoli o iniziative per sera. E’ ovvio che gli organizzatori dovranno fare attenzione nel dosare le forze e le risorse, ma se la proposta che viene avanzata con il questionario (tutte le contrade impegnate in un solo punto) fosse accettata, il luogo della festa non potrebbe che essere quello dei giardini pubblici. Una verifica importante ci sarà comunque venerdì sera, quando le vie dello scalo si animeranno per la nuova edizione di Sbottegando. Entrambe le manifestazioni infatti non sembrano in grado, allo stato attuale, di attirare un consistente numero di persone dai paesi vicini, quindi saranno costrette a dividersi l’attenzione dei chiusini. E’ facile prevedere che saranno tanti i cittadini che si riverseranno nelle strade, ma presumibilmente ai giardini andrà un pubblico più giovane mentre tra le bancarelle e le attrazioni varie per le vie del centro sarà più facile incontrare gente di una certa età; in ogni caso i numeri non potranno essere strabilianti. Insomma tutto fa supporre che faremo festa tra di noi e poco più. E se per i Ruzzi può anche andar bene così, perchè sempre più si stanno caratterizzando come festa dei giovani del paese, per gli “sbotteganti” invece sarebbe bene che tante persone arrivassero dai comuni limitrofi. Però, come è stato rilevato da più parti, sulle frequenti e fantasiose iniziative dei commercianti pesa, per un definitivo decollo, la mancanza di appeal di un centro abitato che non è certo considerato tra i più entusiasmanti di questo territorio. E’ chiaro che ci vorranno tempo e impegno per far tornare lo scalo un punto di riferimento, almeno commerciale, per gli abitanti della zona, ma intanto godiamoci questi giorni di festa, perchè il “lungo inverno chiusino” è dietro l’angolo.