di Simone Agostinelli

Vorrei intervenire, attraverso questo blog, luogo di discussione e scambio di idee, molto utile e stimolante (mi ricorda molto i bar di una volta, dove si incontravano persone di ogni parte politica, che si scambiavano opinioni e idee su argomenti riguardanti la situazione del proprio paese), al fine di fare un po’ di chiarezza ed esporre il mio pensiero su alcuni accadimenti che tanto animano il vostro dibattito.

Sono da giugno membro della segeteria comunale del Partito Democratico, ed è la mia prima vera esperienza politica. Il percorso del PD, in questi mesi, parte dal parziale rinnovamento della sua classe dirigente, attraverso l’elezione di un nuovo segretario, di una nuova segreteria e dal ricambio di parte dell’assemblea. Questo è stato, almeno inizialmente, un naturale fattore di difficoltà, in quanto ci siamo trovati insieme, per la prima volta, senza neppure conoscersi così bene e quindi abbiamo avuto necessità di un po’ di tempo per capire e per capirsi.

Nonostante queste logiche difficoltà iniziali, il partito ha intrapreso da subito un percorso chiaro di apertura alla discussione e al dibattito, prima con le serate della festa democratica, poi con l’apertura della campagna d’ascolto “LA CITTA’ CHE VORREI”. Ritengo che l’aspetto più interessante di questa iniziativa politica, non sia tanto il valore scientifico o statistico delle risposte date (che comunque ci sono e alle quali si dovrà dare un seguito), ma piuttosto l’operazione di apertura e contatto con la popolazione (ricordo: 800 persone contattate, 650 risposte di cui 60 di under trenta), che ha riportato il partito, dopo un po’ di tempo (forse troppo) tra la gente, per parlare di Chiusi e dei suoi problemi. A questa sono seguiti incontri con più di 50 associazioni culturali e di volontariato (+ di 50 CAPITO BENE) e con commercianti, artigiani, imprenditori, esercenti ed agricoltori, attraverso le loro rappresentanze sindacali. Con tutte le indicazioni in nostro possesso eravamo pronti per proseguire il percorso programmatico e di selezione del candidato a sindaco, spostando il dibattito là dove il PD, per sua scelta fondante, deve soprattutto operare: cioè nei Circoli, a contatto diretto con gli iscritti; ma ecco che scoppia il caso Gazzettino.

Qualcuno, al quale questo momento di confronto e di dibattito, forse non piace o lo trova inutile, mette in atto un piano velenoso e poco democratico per scombinare le carte e far saltare il dialogo. Questa è la realtà dei fatti, nessuna guerra tra bande, nessuna lotta intestina, nessuna incapacità di gestione, qui da una parte c’è un partito unito e compatto, che cerca di lavorare nel massimo rispetto della democrazia e del confronto e dall’altra poche persone, che tentano di minare questo percorsoperseguendo interessi personali e regolamenti di conti. Non voglio entrare nel merito dei mandanti ed esecutori, perché su questo gli organi di garanzia del PD stanno lavorando per cercare di capire; dico solo che noi avevamo l’obbligo di fermarci, per tutelare il partito e soprattutto il suo segretario (CHE HA ED AVRÀ SEMPRE IL NOSTRO SOSTEGNO), da una campagna denigratoria ed utile solo ad avvelenare il clima al punto di non farci confrontare serenamente né sull’operato dell’amministrazione uscente né sulle prospettive future. Perché di questo noi dobbiamo parlare, non di vesciche gonfie o del colore delle bandiere appese in giro per Chiusi e spero che presto, anzi prestissimo, il nostro dibattito riprenda nelle sedi opportune, per dimostrare a tutti e soprattutto a noi stessi, di essere una classe dirigente seria e capace di quello slancio riformatore di cui il nostro paese ha tanto bisogno, perché mai come oggi dovremo prendere delle decisioni che riguarderanno lo stato sociale dilaniato dai tagli del governo centrale e attuare una politica di riforma più che di resistenza (ma questo è un altro discorso).

Colgo l’occasione per ricordare che a breve partiranno dei Forum tematici, cioè degli incontri aperti a tutti, in cui ognuno sarà libero di portare il proprio contributo di idee, rispetto a determinati argomenti (vi informeremo quali) che serviranno come traccia per elaborare il nuovo programma amministrativo: quindi, animatori del blog, vi aspettiamo in massa. Grazie per l’opportunità che mi avete concesso, finché ci saranno spazi, anche virtuali, in cui poter esprimere liberamente il proprio pensiero, la nostra democrazia non sarà mai in pericolo.