di Rita Fiorini Vagnetti

La mia proposta di lista civica non e’ certo nata da un’improvvisa folgorazione sulla via di “Damasco” e comunque sarebbe stato, a mio avviso, un dato positivo,  ma proprio dall’attenzione verso i disagi, le delusioni di molti cittadini, la cui centralita’ sembra essere stata dimenticata o, per meglio dire, spostata verso una forma di autoritarismo di potere.  Raccogliere  cioe’ le provocazioni di quanti e credetemi non sono pochi, hanno voglia di dire la loro, di essere ascoltati, e magari di essere coinvolti in una gestione propositiva, sempre in funzione dell’interesse del paese Chiusi, anche se , in questo momento, la “gente” e soprattutto i giovani, sembrano essersi allontanati dalla politica o per meglio dire dai metodi usati da un certo tipo di “fare politica”.

Per quanto mi riguarda fino all’ultima ora della mia attivita’ di docente e di dirigente scolastico, ho mantenuto un ruolo super partes, anche se non sempre condividevo posizioni e  scelte assunte dall’amministrazione. Non ho rinunciato  mai alle mie idee, al  mio trascorso sociale e politico, che ritengo “autenticamente democratico”, nella tradizione di una seria, dignitosa, mai al di sopra delle righe , coerenza politica. Da classe dirigente che , pur all’opposizione, cooperava nell’ambito delle sue comptenze  con la maggioranza, votando a fianco della stessa quando si trattava di decisioni positive e necessarie per Chiusi, anzi favorendo un dialogo non solo democratico ma propositivo, trasparente, lineare. La mia proposta vorrebbe ricreare le condizioni per la rinascita di tale atteggiamento che unisce e non divide, che propone e non resta in una sorta di pericoloso  e puntiglioso immobilismo, che fa parlare tutte le categorie rappresentanti i vari ceti sociali, tutti uguali, in una comunita’ che necessita’ di cambiamenti, di riscossa, di proposte per il rilancio dell’economia, della visibilita’ di un teritorio ad alta vocazione artigianale, imprenditoriale, turistica. Un territorio che non ha nulla da “invidiare”ai paesi limitrofi ed oltre.

A tale riguardo, e questo e’ uno dei punti importanti del programma, dobbiamo chiedere al TOURING CLUB ITALIANO l’inserimento del nosto paese nel marchio di BANDIERA ARANCIONE riconosciuto a tutti i paesi viciniori. Tale riconoscimento costituisce un marchio di qualita’ turistico-ambientale conferito ai piccoli comuni dell’entroterra italiano che si distinguono per “un’offerta di eccellenza e di accoglienza di qualita’”. Questo progetto nato nel 1998, e’ l’unico progetto italiano inserito dall’Organizzazione Mondiale del Turismo fra i programmi realizzati! Credo ,senza tema di esere smentita, che Chiusi ha tutte le caratteristiche, le peculiarita’, le condizioni attuali e remote per rivendicare tale riconoscimento. Sarebbe un’occasione in piu’, un’ opportunita’ ad ampio raggio per farsi conoscere e per attivare tutte quelle iniziative che possono farci uscire dal nostro ambito di “splendido isolamento”,  per realizzare progetti, iniziative, attivita’ in gemellaggio, in rete con altre realta’ nazionali ed estere.

Dall’ultima riunione indetta per la presentazione di un bando di concorso a nome di Leo Vagnetti e Barbara Felici per borse di studio a favore degli alunni delle scuole primarie e secondarie di I e II grado e del libro “Uomini a Nassirya”, credo sia chiaramente emersa la volota’ di operare nel settore dell’educazione alla legalita’, alla sicurezza, all’ integrazione, tematiche non certo di minore rilevanza in un contesto che comunque deve rispettare, in primis, l’individuo, l’uomo come singolo e come facente parte integrante di una comunita’ con gli stessi diritti ed uguali doveri. Per favorire una reale integrazione e’, a mio avviso,  necessario favorire la conoscenza, la partecipazione, con iniziative atte ad incontri, a momenti di condivisione basandosi in prima battuta sulla opportunita’ di entrare nel vivo della nostra storia, delle nostre tradizioni, della  nostra lingua, del nostro background culturale. Comprenderci vuol dire “amarsi, rispettarsi, aiutarsi” per attivare il nobile processo che porta alla “pace”.

Mi e’ stato chiesto, e approfitto di queste semplici riflessioni, di esprimermi sul “Piano Strutturale”. Mi sembra di aver gia’ in parte risposto ad un’intervista riportata qualche tempo fa da chiusinews, non si puo’ dimenticare pero’ che ancora non siedo negli onorevoli “scanni ” del consiglio comunale di Chiusi e quindi credo che le risposte prima di tutto debbano venire dagli attuali addetti ai lavori, autori delle delibere e delle decisioni. Ci sarà modo di proporre modifiche e miglioramenti.  Ho espresso solo un’idea che e’ quella di potenziare fin dove e’ possibile le risorse interne al paese che non sono poche e che aspettano da molto di essere prese in considerazione, favorendo cosi’ anche la ripresa dell’economia in generale e in particolare dei vari settori produttivi. Spero che quanto prima si sciolgano alcune “riserve” che, in qualche maniera, stanno “inceppando” il dialogare, il contraddittorio democratico, l’alternativa per una base di lavoro, di  impegno serio, dinamico, trasparente.  A buon intenditore …e ai posteri la sentenza!  

Colgo l’occasione per estendere il mio invito a qualche riflessione in piu’, profittando anche di un periodo particolarmente adatto all’approfondimento di tematiche sociali tanto delicate e tanto attuali, con la formulazione di auguri di serenita’  per tutti e soprattutto per tentare di uscire dal proprio “guscio”, dal proprio spesso “ dibattuto interiore”. Sono convinta, infatti,  che ci sono tante potenzialita’ da far emergere e da incoraggiare proprio sulla “via di Damasco” questo e’ il mio principale obiettivo!