di Luciano Fiorani 

C’erano in tanti, e la piccola sede di piazza Garibaldi si è rivelata inadeguata. E così, il congresso costitutivo del circolo di Sinistra, ecologia e libertà di Chiusi in diversi l’hanno seguito in piedi e fuori dalla stanza. Non sono mancati all’appuntamento gran parte degli iscritti, i simpatizzanti, i curiosi e i rappresentanti delle forze politiche di sinistra. Presente anche la Cgil, e per l’Amministrazione comunale ha portato il saluto l’assessore Scaramelli. Il cerimoniere della serata è stato Andrea Micheletti che, dopo l’introduzione di rito, ha dato la parola agli ospiti. Castellino per i socialisti ha espresso l’auspicio di di una convinta collaborazione in vista delle imminenti elezioni; Peppicelli per rifondazione comunista, invece, non ha nascosto le distanze che ancora dividono le forze del centro sinistra su diverse questioni tanto da lasciar capire che non sarà semplice arrivare ad un accordo elettorale. Mentre per il Pd, il segretario comunale Giglioni rilanciando l’idea ulivista, si è detto fiducioso per un percorso comune in vista della scadenza elettorale.

Dal dibattito, che ha toccato anche temi nazionali, ma che si è principalmente concentrato sulla particolare situazione politica locale, sono emerse valutazioni e indicazioni non univoche. Insomma l’accordo col Pd, hanno detto in più d’uno, è ancora tutto da costruire e, se ci sarà, dovrà riguardare sia i programmi che le persone. Perchè il giudizio, su come si è mossa l’attuale maggioranza che guida il comune, di cui pure Sel fa parte, non è molto lusinghiero, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione e il rapporto con i cittadini. Da qui la necessità di segnare una chiara discontinuità.

Dopo i dibattiti alla festa de L’Unità anche il successo del congresso di Sel conferma la voglia di tornare a ragionare e confrontarsi sugli aspetti politici nazionali ma quello che fa più discutere è soprattutto la situazione di Chiusi. Non c’è stata, come qualcuno si aspettava, l’esaltazione del leader. Per Vendola , dal congresso di Chiusi, c’è stato qualche richiamo sui rischi di un populismo rosso, sono invece mancate le entusiastiche professioni di fede. I lavori si sono conclusi con l’elezione del gruppo dirigente.

L’organismo che guiderà il partito è composto da sei persone: Fabio Baglioni, Sylvie Fuschiotto, Leonora Gheradi, Luciano Gherardi, Cecilia Lucenti e Andrea Micheletti. Tra questi verrà poi scelto il segretario o, come si usa dire adesso, il portavoce. Spiccano, nel nuovo gruppo dirigente, le assenze di Giancarlo Laurini e Maurizio Patrizi, due tra gli animatori del circolo fin dai tempi dell’Arcobaleno.