di Paolo Scattoni.

A Po’ Bandino, comune di Città dellaPieve, viene realizzato un massiccio intervento che prima ancora di essere terminato è stato ironicamente denominato “l’alveare” dalla popolazione locale. Una grande lottizzazione che offende la vista delle persone con un minimo di senso estetico che passano da quelle parti.
Purtroppo le scelte urbanistiche determinano i loro effetti nel tempo.
Quando si percepiscono gli errori è ormai troppo tardi.
Gianfranco Gobbini, ex consigliere comunale di opposizione per la lista Pieve Nostra, quegli effetti li aveva previsti molto bene e li aveva anche ben sottolineati in un suo inascoltato intervento in Consiglio Comunale nel luglio del 2008. In quella occasione denunciò prima di tutto la procedura utilizzata.

Perché approvare un piano di lottizzazione mentre il Comune è impegnato nella redazione di un nuovo strumento urbanistico comunale? Non sarebbe stato comunque meglio, prima di approvare la variante, far capire bene ai cittadini che si andava ad approvare previsioni di un PRG vecchio di più di vent’anni? Perché non pensare, come altri comuni hanno fatto in situazioni simili, a modificare il PRG e passare all’approvazione della lottizzazione?
Ma poi perché anticipare le scelte di un nuovo piano urbanistico in formazione? Non sarebbe stato meglio preoccuparsi di accelerare l’approvazione del nuovo piano e capire come un intervento di quelle proporzioni si sarebbe collocato in una  strategia generale?
In quella stessa occasione Gobbini segnalò l’opportunità di elaborati grafici per meglio comprendere quell’impatto sul paesaggio che oggi tutti criticano.
Chiusinews mette a disposizione il testo di quell’intervento perché ognuno possa farsi un’opinione.

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L’intervento di Gianfranco Gobbini nel Consiglio comunale dell’8 Luglio 2008

Questa variante al P.R.G. per quale motivo non è stata adottata prima di andare all’adozione del Piano di Lottizzazione? Si poteva valutare e ridistribuire la cubatura di tutto il comparto in maniera di creare meno impatto possibile nella collina.

Molti comuni trovandosi in queste situazioni di aver concesso con vecchi piani regolatori cubatura in eccesso in zone collinare o in zone a densità abitativa elevata hanno rivisto e rivalutato il tutto con l’elaborazione del nuovo P.R.G. e questo sarebbe il nostro caso, oppure con una variante al P.R.G..

Attualmente le norme statali e regionali forniscono tout-court, riguardo agli insediamenti, indirizzi orientati a garantire che gli interventi di trasformazione del territorio siano compiuti nel rispetto dei requisiti di qualità urbana, ambientale, al fine di tutelare e valorizzare gli insediamenti, prevenire e risolvere i fenomeni di degrado.

Ciò implica necessariamente il dover indirizzare gli interventi pubblici e privati a più elevati livelli tecnici e qualitativi rispetto al passato (anni 90, epoca di progettazione/approvazione del vigente piano) privilegiando interventi in grado di incrementare la qualità degli assetti insediativi e dello spazio pubblico sotto il profilo urbanistico, architettonico, funzionale, paesaggistico e ambientale.

Ciò detto si impone oggi, nel valutare un intervento insediativo, specie se di nuova previsione, una maggiore attenzione, in modo che le scelte effettuate risultino sostenibili dal punto di vista morfologico, paesaggistico ambientale, funzionale (possibilità cioè dell’insediamento di essere dotato degli standard minimi previsti da D.M. 2 aprile 1968, n. 1444, e delle opere di urbanizzazione primaria – sottoservizi a rete).

Pertanto preliminarmente all’adozione del piano attuativo in questione èra indispensabile che venissero approfonditi gli aspetti di seguito elencati.

  • Analisi degli elementi costituenti la tessitura agraria e il sistema scolante, degli elementi tipici del contesto storico-culturale e insediativo oltrechè paesaggistico-ambientale.
  • Proposta di soluzioni progettuali che nel rispetto degli elementi tipici sopra descritti, propongano tipologie edilizie coerenti con il contesto di inserimento e di minimo impatto paesaggistico–ambientale. La tipologia presentata è totalmente estranea rispetto a quella storicizzata della Frazione. La densità abitativa oggi è distribuita su un ampio territorio, in questo contesto si crea una concentrazione di abitanti in una parte del paese superiore alla metà della popolazione residente;
  • La viabilità di accesso al comparto e quella all’interno non ci sembrano bene organizzate sia per la presenza di antenne, sia per l’impossibilità di usufruire di spazi di manovra, la pendenza delle strade in progetto è eccessiva (forse in alcune si supera il 20%)
  • La rotatoria progettata non ci sembra idonea in quanto deve avere un raggio esterno non inferiore a mt.20,00 i raggi di curvatura degli incroci sono troppo ridotti;
  • I parcheggi progettati lungo le strade di scorrimento diventano per il cittadino un pericolo costante;
  • I marciapiedi da come sono stati progettati in alcune parti della lottizzazione superano la pendenza dll’’8% che è il massimo consentito per legge;
  • Si richiede la verifica della proposta mediante rendering che permetta di valutare l’inserimento dell’insediamento nel contesto dai principali punti di vista, creando simulazioni delle ipotesi progettuali fedeli alla realtà e a cui può essere fatto riferimento per poter effettuare una corretta valutazione degli eventuali impatti sul paesaggio.
  • Considerando il non indifferente carico insediativo previsto, occorre inoltre che vengano verificati:la disponibilità della risorsa idrica che ad oggi nel periodo estivo nella frazione alcuni giorni manca l’acqua; se vi sono criticità legate alla depurazione che forze esistono anche oggi, ed in generale al sistema di smaltimento delle acque bianche/nere.
  • Da allegare alla variante al P.R.G.-

Si allega alla presente, cartografia con inserimento della lottizzazione.

Gianfranco Gobbini

08/07/2008