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Ridurre la produzione di rifiuti si può
Sembra che finalmente a febbraio del prossimo anno, nel centro storico e a Chiusi scalo partirà la modalità di ritiro “porta a porta” dei rifiuti urbani. Benissimo, ogni iniziativa che miri a incentivare la raccolta differenziata è la benvenuta. Ma la questione di fondo per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti resta la loro minor produzione.
E a questo proposito avevamo sollecitato proprio da questo blog l’installazione di distributori di detersivi alla spina alla Coop. Ma ci è stato risposto picche. L’eliminazione dei sacchetti di plastica per la spesa(e su questo la Coop si sta invece muovendo) è solo una questione di abitudine che può essere facilmente cambiata risparmiando soldi e inquinamento inutile.
Il comune ha distribuito dei compostori per il riciclo dell’organico e la produzione di concime in proprio. E’ un buon inizio ma andrebbe ulteriormente incrementato, perchè si riduce di molto il materiale da raccogliere da parte di Sienambiente.
L’uso dell’acqua del rubinetto è una buona norma, si eliminerebbero valanghe di bottiglie di plastica da smaltire e il viavai dei tir dalla fonte al negozio. Se proprio non si può fare a meno dell’acqua minerale si utilizzino almeno le bottiglie di vetro che possono essere riusate e non inquinano.
E’ di ieri la notizia che il comune di Torrita di Siena, il primo in provincia, ha avviato un progetto per la distribuzione gratuita di pannolini in materiali ecologici riutilizzabili alle famiglie dei neonati del 2010. Perchè non lo si fa anche a Chiusi? Quello dei pannolini è un fronte su cui si può intervenire, infatti sono causa di grande inquinamento e notevole spesa. Si calcola che nei primi tre anni di un bambino ci sono da smaltire 5.500 pannolini (rifiuti per 1.000 kg) e una spesa per la famiglia di circa 1.600 euro.
Come si vede tanti sono gli aspetti su cui si può intervenire con comportamenti individuali e collettivi meno consumistici e che avrebbero un impatto sensibile nella diminuzione della produzione dei rifiuti. Anche il comune dovrebbe intraprandere con maggiore convinzione questa strada coinvolgendo i cittadini con una campagna di sesibilizzazione molto mirata, almeno sui prodotti su cui è più facile intervenire.
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 27 novembre 2010 alle 00:04, ed è archiviato come AMBIENTE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
Abbiamo ricevuto via mail il seguente commento da Silvia Ricci della redazione di Porta la sporta:
“L’obiettivo della riduzione dei rifiuti a partire dalla prevenzione è elemento centrale delle politiche adottate dall’associazione dei comuni virtuosi (www.comunivirtuosi.org), vedi Capannori LU. A Capannori dove si è raggiunto oltre l’80% di raccolta differenziata si è costituito un centro ricerca rifiuti zero che analizza la composizione del rifiuto indifferenziato che rimane e che costituisce il 20% del volume dei rifiuti prodotti.
Dai rilevamenti si stilano elenchi e classifiche percentuali del residuo e si quantifica l’impatto di quei prodotti come cialde caffè, pannolini, tessili,ecc che, per non essere li avrebbero dovuto essere stati intercettati diversamente o disegnati e realizzati con materiali riciclabili (vedi imballaggi poliaccopiati). A questi rilevamenti dovrebbero seguire prese di contatto con il mondo delle aziende produttrici in cui si fa presente la situazione e si portano proposte concrete di ecodesign. Io personalmente seguo però la campagna da loro promossa “Porta la Sporta” che si propone di informare e rendere consapevole l’opinione pubblica sulle conseguenze dei nostri gesti e allo stesso tempo fornire strumenti a singoli aziende e amministrazioni pubbliche per iniziative di sensibilizzazione. Ma non solo stiamo bombardando la grande distribuzione perchè metta a disposizione nel settore ortofrutta una soluzione di retino riutilizzabile per chi vuole eliminare la plastica passo a passo. Ne parliamo sull’home page del sito di http://www.portalasporta.it.
circa 14 anni fa
Il ritiro porta a porta dei rifiuti può essere un’iniziativa valida per incrementare la raccolta differenziata e per migliorare il decoro urbano, togliendo i cassonetti, ma è necessaria una forte campagna di sensibilizzazione nei confronti della popolazione e un’organizzazione quasi perfetta dal punto di vista gestionale. Il rischio notevole è quello di ritornare al periodo pre-cassonetti, quando cioè le strade erano piene di sacchetti di rifiuti, molti dei quali strappati dagli animali e con il contenuto sparso per le vie, fino a mattinata inoltrata. Uno spettacolo che mi auguro di non rivedere.
circa 14 anni fa
Caro Luca,quello che dici è proprio vero,l’esempio della ricotta è lampante,quando vado al supermercato usano per incartarla una vaschetta* 3 metri di carta trasparente * e la busta di carta!
circa 14 anni fa
da circa due anni a casa mia beviamo acqua del rubinetto, adesso usiamo le buste di stoffa, ma nonostante al supermercato cerchi si scegliere prodotti cone meno imballaggi possibili mi rendo conto di combattere una battaglia persa in partenza.
su tre borse di spesa una la butto subito piena di inutili incarti supplementari, servirebbe una normativa che impedisse l’uso di inutili contenitori, si pensi alle scatole di cartone che contengono il dentifricio, al cartone che avvolge le scatole di yogurt, ad una banale cucchiaiata di ricotta messa in una super scatola di plastica e poi incartata e magari messa in una ulteriore busta insieme a tutti gli altri prodotti presi al banco, tutto questo per motivi di igiene? dobbiamo crepare di inquinamento per avere un tubetto di dentifricio più protetto?