di Luciano Fiorani

Una Giunta comunale orfana (di Ceccobao) e con addosso la scadenza ravvicinata, come il latte fresco, quella che si è presentata al tradizionale incontro con i cittadini alla festa de l’Unità.  E’ stata accolta da un pubblico attento e numeroso e il dibattito, non ha stentato a decollare, come avviene di solito in queste circostanze. Hanno cominciato gli assessori elencando,  in modo fin troppo ragionieristico, le tante cose fatte.  Diverse  sono state le domande, i chiarimenti richiesti e le valutazioni venute dai cittadini e che hanno spaziato dal nuovo Piano strutturale al Consorzio per le strade vicinali, dal nuovo stadio all’orario di apertura degli uffici comunali, dal degrado di certe aree dello scalo al depuratore del lago. Il tutto in un clima sereno e tranquillo, perchè evidentemente tutti erano consapevoli che si trattava più di una cerimonia di commiato che di un dibattito in cui potevano essre chiesti impegni operativi precisi. E’ emerso, con chiarezza, che la prossima amministrazuione dovrà operare in una situazione economica profondamente diversa per il sommarsi di due circostanze assai negative: l’impatto pesante che avrà la finaziaria sulle casse comunali e la chiusura, o quanto meno, la notevole riduzione del flusso di denaro che la Fondazione del Monte dei Paschi ha, in questi anni, dirottato da queste parti.

Di questioni interessanti ne sono emerse più di una; il costo del nuovo stadio che, ha assicurato Scaramelli, sarà “solo” di 1,8 milioni  e non di cinque, l’asilo nido riaprirà regolarmente a settembre e non rispondono al vero, ha assicurato la Cardaioli, le preoccupazioni sulla stabilità dell’edificio, il nuovo appuntamento di Orizzonti, illustrato dalla Gherardi, sarà un mix di grandi eventi e risorse locali, Bardini ha raccontato la sua battaglia per non cedere acqua al lago di Montepulciano che si sta misteriosamente svuotando, e Castellano ha evidenziato l’avvio dell’austerty nel consumo energetico del comune.  

Alcune questioni non hanno però avuto risposte convincenti, a cominciare da piano strutturale. Non c’è stata nessuna spiegazione nè per l’incredibile lentezza con cui procede questo strumento fondamentale per la gestione del territorio, nè sul perchè, nel frattempo, si continua a murare svuotando di fatto di efficacia e significato il nuovo piano.

L’auspicio generale, che queste occasioni di confronto, in futuro vengano intensificate ha un po’ chiuso la serata a tarallucci e vino.

E la politica? Marginale e troppo sullo sfondo, anche se ci è sembrato di capire che il Pd per le nuove elezioni voglia chiamare a raccolta tutte le componenti della sinistra. Si prevedono tempi grami e c’è bisogno di tutti. E così sia. Qualcuno però tra il pubblico mormorava che finchè c’è stato da spendere e spandere (anche  a casaccio) il partito padrone si è presentato con una solida autarchia e ora che c’è da fare sacrifici si cerca compagnia. Ma, si sa, così va la politica.