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Opera lirica e taglio di tronco
Domenica autunnale a Chiusi Scalo. Un cittadino decide di santificarla tagliando in pezzi, con due motoseghe a miscela, una montagna di legna da ardere proveniente da un bosco e depositata nel cortile condominiale. La legge comunale non prevede limitazioni per la Domenica e per i Vigili è tutto regolare.
La “mattanza” comincia dalla mattina, con ripresa pomeridiana alle 14; ed è la seconda domenica di fila.
Un cittadino esasperato dal rumore e dalle esalazioni che gli entrano in casa decide di combattere questa aggressione con l’arma della musica contrappuntando la ripresa pomeridiana delle motoseghe, puntandovi contro come un esorcista, la musica de “La Traviata”.
Il principio che lo guida è “se due motoseghe la domenica dopo pranzo non sono un rumore molesto, non lo sarà sicuramente la musica di Verdi”.
Anzi, aggiungerei io, ne scaturisce una neo-polifonia per “opera lirica e taglio di tronco”, atta a mitigare l’amara medicina da ingoiare nel giorno – come è noto a tutti – tradizionalmente dedicato al taglio della legna nel centro delle città: la Domenica.
Niente da fare, intervengono le Forze dell’ordine….beh certo, con una simile violenza di decibel….no, no, forse non è chiaro….non intervengono per le motoseghe ma chiamate per far censurare Verdi, la cui musica sì, sta dando fastidio!
Questo racconto merita una riflessione e assurge alla dignità di esperimento scientifico sulla resistenza sviluppatasi negli anni a Chiusi rispetto al rumore e ai decibel, la cui tossicità è ormai ampiamente documentata ed è causa di patologie anche gravi.
Che dire quindi della sfilata degli “elefanti” pulitori che la mattina alle sei sveglia lo Scalo, facendo tremare i vetri delle case per quasi un’ora (unico esempio conosciuto di lavaggio della strada quotidiano; e poi: quanto costa?); dei camion della spazzatura al cui rumore naturale si aggiungono le grida di accompagnamento, fondamentali però per dare alla prova di resistenza i crismi della scientificità.
Che dire ancora delle frequenti esibizioni di piazza con audio assordante che per ore invadono i cervelli di musica, spesso male eseguita e le orecchie di nefasta pressione da decibel oppure, d’estate, della “festa del motorino smarmittante” che allieta la Piazzetta Garibaldi e i suoi frequentatori.
E’ in questo quadro altamente scientifico che, come ciliegina, arriva la nostra storia di oggi, il “salto mortale con oplà” di questo esperimento: vengano pure le motoseghe a tutto volume ma, per piacere, togliete la musica di Verdi!
Conclusione, “con sospiro”: O tempora, o mores!
Stampa l'articolo | Questo articolo è stato pubblicato da lucianofiorani il 23 novembre 2010 alle 12:57, ed è archiviato come SOCIALE. Puoi seguire i commenti a questo post attraverso RSS 2.0. Sia i commenti sia i ping sono disattivati. |
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circa 14 anni fa
… e pensare che qualche anno fa stavo per portare a Chiusi il Maestro Mario Bertoncini con una sua installazione per arpe eolie. Un infortunio lo costrinse a rinunciare altrimenti avrei dovuto ancora vivere recluso
Coraggio Paolo, anche io sono stato minacciato per colpa di Hendrix
circa 14 anni fa
Grazie per la solidarietà ma il caso personale sarebbe ben poca cosa se non riguardasse tutta la comunità e Luca Scaramelli ci informa che anche nei “quartieri alti” la situazione non è migliore.
E’ per questo che vorrei aggiungere un primo dato che merita forse una risposta politico-amministrativa.
Il Comandante dei Vigili Giannini, con cui ho intrapreso una corrispondenza al riguardo, mi segnale quanto segue:
“Riguardo alla stato della normativa Le confermo che secondo il regolamento comunale di polizia locale approvato con Deliberazione di C.C. n.50/2001(art.46 comma 1) il periodo di quiete in cui è vietata qualsiasi attività rumorosa, nel periodo invernale e in giorno domenicale che ci riguarda, va dalle ore 20,00 alle ore 8,00 (fino alle ore 7,00 negli altri giorni feriali).”
Insomma, scopriamo che a Chiusi la Domenica ” il periodo di quiete in cui è vietata qualsiasi attività rumorosa” in realtà non c’è se non la notte. Non sarebbe il caso di introdurre una limitazione, per il centro abitato, almeno dalle 13 alle 16 come avviene d’estate?
E a questo proposito aggiungerei, come possiamo considerare il rumore intenso provocato dalle macchine pulitrici delle 6 del mattino? Non parlo dei camion della nettezza urbana, che sfruttano un’ora con poco traffico per la raccolta (segnalavo infatti solo le urla gratuite); ma la loro accoppiata mattutina quando, per quanto ne so io, nelle altre città italiane la pulizia della strada si effettua con tali macchine solo un giorno la settimana, con ordinanza di sgombero delle strade dalle autovetture.
Siena non è certo più sporca di Chiusi e così facendo si corre anche il rischio di non pulire mai dei segmenti di strada perché sempre occupati dalle macchine. Last but not least il costo in termini economici di questa operazione e, ultimissimo, i decibel prodotti e i loro subdoli effetti.
Qualcuno mi ha riferito una spiegazione per questa ossessione della pulizia giornaliera “ma parziale” che però trovo al limite del comico e mi auguro non corrisponda al vero: “Si sono comprate le macchine e quindi vanno usate”.
circa 14 anni fa
A proposito di musica contemporanea, forse la domenica mattina sarebbe più opportuno il concerto per pianoforte che John Cage presentò ad una biennale di fine anni sessanta. Cage si sedette al pianoforte, restò lì per 25 minuti. Salutò con un inchino e uscì
circa 14 anni fa
solidarietà a paolo miccichè perchè per motivi vari e numerosi nel centro storico siamo messi così se non peggio, alla faccia di chi immagina i tranquilli vicoli come oasi di pace, potrei anche dire che a chiusi si tollera questo tutto l’anno però non si tollera una notte bianca all’anno perchè arreca disturbo, ma non lo dico perchè se no su questo blog siamo troppo polemici, contro tutto e mai costruttivi.
circa 14 anni fa
Se è per questo ricordo (doveva essere il 1973/74) un concerto alla Pergola di Firenze del maestro Karlheinz Stockhausen con la London Sinfonietta. Si intitolava “Musiche d’autunno” (o qualcosa del genere). Il concerto era per violino e rami secchi che venivano spezzati dai concertisti sulle ginocchia. Gli spettatori fiorentini, molto esigenti ma anche molto tradizionalisti, si incavolarono di brutto. Mi immagino cosa sarebbe avvenuto se ci fosse stata una versione per violino e motosega
Comunque tutta la mia solidarietà a Paolo. Il rispetto della quiete è un diritto e un segno di civiltà.
circa 14 anni fa
Ricordo che tanti anni fa, a Piombino fui presente ad un concerto di Luigi Nono: le musiche erano una elaborazione dei suoni che Nono stesso aveva raccolto alle Acciaierie. Il tuo potrebbe essere uno spunto per qualche giovane compositore. Naturalmente scherzo, ma il concerto era vero e, del resto, non si dice che “l’immenso Fta”dell’Aida fu ispirato dal grido di un venditore di cocomeri?