di Anna Duchini

I ragazzi del centro di socializzazione “Arcobaleno” hanno esposto i loro lavori alla festa de l’Unità di Chiusi scalo. La mostra, organizzata dai circoli Auser, è stata accolta con interesse ed ha permesso, con la vendita delle opere (una è quella della foto), di raccogliere fondi per l’attività del centro situato nei vecchi ambienti delle cucine, dell’ex ospedale.

Il centro, che ospita l’attività di una decina di ragazzi diversamente abili dei comuni di Chiusi, Cetona, San Casciano e Sarteano, è un luogo importante di socializzazione e svago. Del servizio si occupa l’Asl che lo gestisce tramite una cooperativa ed è sostenuto economicamente dai comuni. Questi, però, incontrano sempre maggiori difficoltà nel finanziare il centro, tanto che quest’anno ne è stato ridotto il tempo di apertura con la chiusura nel mese di agosto. Naturalmente servirebbero ulteriori strumenti per far svolgere ai ragazzi nuove attività, ma le difficoltà economiche e burocratiche  sono ostacoli di non poco conto.

Veder ridurre i servizi cominciando dai più deboli, quando persistono sprechi enormi negli apparati burocratici (per non parlare di tanti inutili lavori pubblici), è sempre intollerabile ma in certi casi diventa odioso.