di Luciano Fiorani

La vacanza va in fumo per settantotto tusristi di Chiusi (e dintorni). Avevano deciso di andare in Russia, le mete erano Mosca e San Pietroburgo, ma gli incendi che stanno flagellando quel paese da diversi giorni e il forte fumo che ha avvolto la capitale hanno costretto i vacanzieri a desistere. D’altra parte anche la Farnesina sconsigliava di partire soprattutto se, come in questo caso, i viaggiatori fossero stati di una certa età. La situazione a Mosca ora sta lentamente migliorando grazie a qualche goccia di pioggia e ad un debole vento ma i rischi restano altissimi perchè gli incendi continuano ad assediare i siti di scorie nucleari e la zona di Chernobyl. Si teme che gli elementi radioattivi assorbiti dagli alberi dopo il disastro nucleare possano diffondersi nell’atmosfera a causa dell’incendio.

La gita era stata organizzata dal Dopoloavoro ferroviario di Chiusi in collaborazione con l’agenzia Al centro del mondo, il costo si aggirava sui 1.250 euro a persona.  Ora naturalmente si apre il contenzioso per il risarcimento. Recuperare anche solo una parte dei soldi già in mano all’Aeroflot e alle catene alberghiere, non sarà uno scherzo. Le leggi che regolano la materia sono tutte orientate a favore dei grandi Tour operator. Si è già visto in occasione della nube, provocata dal vulcano islandese, che ha oscurato l’Europa pochi mesi fa e che ha praticamente bloccato il traffico aereo su gran parte del continente. Anche in quel caso, le compagnie aere hanno restituito ben poco ai passeggeri rimasti a terra. Insomma, mentre tutto e tutti dicono di essere dalla parte del cliente quando si verificano imprevisti di questo tipo, puntualmente si scopre che ad essere tutelati sono solo i più forti.