di Massimo Toppi

Via Porsenna senza auto

Con la prossima riaperture dell’anno scolastico nel centro storico di Chiusi, si annuncia la solita invasione di auto e traffico caotico che, soprattutto nelle ore di entrata ed uscita dai plessi scolastici, caratterizzano la vita cittadina. Una caratteristica davvero tipica ed esclusiva del comune di Chiusi. Infatti, in nessun paese dei dintorni, ma credo nemmeno in città metropolitane i genitori possono accompagnare e riprendere gli studenti con le proprie auto davanti al portone di ingresso della scuola. Poi naturalmente vi sono tutti gli insegnanti ed il personale ausiliario che giustamente pretendono di parcheggiare il più vicino possibile alla scuola. Così, piccole stradine di borghi medioevali e viuzze del centro storico, concepite a suo tempo per ospitare carretti a due ruote, si trasformano in strade ad elevata percorrenza in cui gli automobilisti, sempre di fretta, si trovano imbottigliati. Per provocare la fila ed il blocco del traffico, è sufficiente che un ragazzo percorrendo via della Violella, porti in spalla uno zaino un po’ più pieno del solito. Tanto basta per occupare la corsia stradale. Il povero ragazzo appena si rende conto della fila provocata, deve trovare un portone di ingresso di una abitazione od un pertugio dove potersi schiacciare con lo zaino, così da far defluire il traffico degli automobilisti che, nel frattempo, lo hanno insultato e maledetto.

La cosa ancora più “caratteristica” è che, nemmeno la maggior parte dei residenti manda i propri figli a scuola a piedi. I genitori infatti non vogliono correre il rischio di lasciare un bambino per le vie del centro storico di Chiusi nelle ore di entrata ed uscita dalla scuola, con la possibilità di  essere schiacciati od agganciati dagli specchietti delle auto.

Capisco che la collocazione dei plessi scolastici, a parte le scuole medie, sono tutti situati dentro le mura del centro storico, capisco anche le pressioni che alcuni genitori possono esercitare per accompagnare in auto i figli, ma almeno si cerchino le soluzioni, i rimedi da adottare (il pedibus che ha avuto abbastanza successo a Chiusi Scalo è fallito proprio a Chiusi Città).

E’ evidente che, se si decide di concentrare centinaia di bambini e ragazzi (tra via Lavinia via santo Stefano ex conservatorio, via della Villetta ed A.Dei scuole elementari), si devono anche creare le strutture adeguate per accoglierli in sicurezza con punti di arrivo dei pullman, parcheggi auto in prossimità delle scuole e, soprattutto, percorsi pedonali agevoli e sicuri.

Tali strutture ad oggi non ci sono e, nel frattempo non vengono nemmeno adottate quelle misure minimali sulla viabilità e gestione del traffico che comunque migliorerebbero la qualità della vita dei cittadini e soprattutto, eviterebbero continui rischi e pericoli per i pedoni che in quelle ore si trovano a doversi “districare” tra auto, camioncini e furgoni.

Penso che, con pochi accorgimenti,  Chiusi ed il suo centro storico potrebbero essere apprezzati e visitati più agevolmente sia se percorsi in auto ma, soprattutto, a piedi.