di Paolo Scattoni

Fra i tanti spunti che la breve intervista rilasciata da Gisella Zazzaretta ispira, uno in particolare merita, secondo me, un approfondimento. C’è bisogno di scelte tempestive, il continuo rinvio non aiuta ad arrivare ad una soluzione trasparente e condivisa per le prossime elezioni. Personalmente leggo più imbarazzo (dover riconoscere una spaccatura all’interno del partito democratico) che un disegno preordinato sin dall’inizio di arrivare a programmi e candidature predeterminati. Questo atteggiamento, però, sta determinando danni alla democrazia interna e impedisce un dibattito allargato, come dovrebbe essere, al proprio elettorato.

Sembra quasi impossibile riconoscere che ci sono stagioni della politica che si chiudono e con questo rifiuto si fanno danni gravi al proprio partito e alla politica locale in generale. A Chiusi l’era Ceccobao, iniziata quando ancora il Partito Democratico non esisteva, è definitivamente chiusa ed è chiusa anche per Stefano Scaramelli che si ripropone come continuatore acritico degli ultimi sette anni. E’ definitivamente chiusa, a maggior ragione, per Marco Ciarini.

Per ambedue sono determinanti gli errori sulla gestione dell’urbanistica. Ciarini affossò a suo tempo un Piano Regolatore già adottato dal precedente Consiglio Comunale, perché non ne condivideva i contenuti. Scelta legittima, ma poi, in nove anni, non è riuscito a dotare Chiusi, non dico di un Piano Regolatore completo, ma almeno della sua prima fase di elaborazione e cioè del Piano Strutturale. Ancor peggio è andata con Ceccobao che nei suoi sette anni ,non è riuscito nell’impresa, ma anche imposto scelte assurde come le nuove quantità: un milione e ottocentomila metri cubi di cui ben duecentocinquantamila a Querce al Pino. Nel dibattito per il programma ho apprezzato la posizione del segretario del circolo di Chiusi Scalo che ha, senza esitazione, dichiarato di essere contrario a quest’ultima scelta. Una presa di posizione quasi unica.

Anch’io plaudo alla decisa presa di posizione di Gisella di cui apprezzo la capacità e onestà. Ma perché una cosa tanto normale deve rimanere una voce gridata nel deserto del dibattito politico a Chiusi?

E comunque è ora di muoversi.